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SPECIALE
MONDIALI MOSCA 2005

» Mosca 2005: libero uomini, il podio che non ti aspetti

Mosca, 17 marzo 2005 - E' quanto meno difficile commentare il libero uomini di questi mondiali moscoviti. Di soprese ne abbiamo avute molte, dal ritiro di Plushenko (comunque già nell'aria da qualche tempo) alla vittoria di Stephane Lambiel, giunto qui in forma davvero strepitosa.
E poi Buttle e Lysacek rispettivamente argento e oro, il tonfo di Lindemann nello short, i problemi di Goebel e, naturalmente il disastro di Joubert (nella foto).

 

Ecco, forse potremmo partire proprio dal libero di Joubert, libero che si piazza addirittura al tredicesimo posto!. Sceso in pista come terzo del proprio gruppo, dopo la prova di Buttle e Li, Brian è partito subito male eseguendo solo triplo il programmato quadruplo Toeloop. Poi il triplo Axel salvato con grande maestria, il triplo Lutz e quindi il nulla. il tentativo forzato di combinazione terminato con una caduta, caduta bissata anche sul Flip. Una degna conclusione di una stagione nata male, con un libero che mai è sembrato essere nelle corde del transalpino (e qui ci chiediamo perchè mai abbia voluto insistere su questo programma), un cambio di allenatore che non ha dato questi grandi frutti. Un mondiale da dimenticare, insomma, un'occasione persa (visto anche il ritiro di Plushenko) che siamo sicuri segnerà il francese. Per la prima volta non si è concesso alla stampa, scappando dietro a un No Comment. E da una persona solitamente molto disponibile questo è un segnale forte.

Ma veniamo al vincitore, Stephane Lambiel. Che lo svizzero avesse le carte in regola per vincere questo mondiale lo si è visto sin dalle qualifcazioni. Uno stato di grazie incredibile, uno short solido e un libero totalmente nuovo. "Il libero presentato agli Europei mi pareva troppo leggero - ha confermato Stephane in conferenza stampa - ecco perchè ho voluto cambiarlo. E' stata una grande sfida ma ha dato grandi risultati". Ed in effetti, nonostante Lambiel abbia sbagliato l'Axel e il Flip (entrambi solo semplici) il suo King Arthur ha convinto tutti. Splendida la combinazione quadruplo Toeloop-triplo Toeloop, grandiosa l'interpretazione.

Grandi meriti anche alla medaglia d'argento Jeffrey Buttle, un pattinatore che, insieme a Johnny Weir, ci piace moltissimo. Musiche molto soft (per il libero ha scelto Nagoygatsi di Philip Glass), coreografia molto originale, posizioni in luna semplicemente spettacolari, salti puliti e di buona fattura. Peccato per Jeffrey che ci sia sempre un errorino dietro l'angolo. Questa volta si è trattato della caduta sul triplo Axel e sul triplo Ritt.

Inaspettata la terza posizione di Evan Lysacek. Il suo Singing in the rain non è stato particolarmente entusiasmante. Non tanto per l'errore sul secondo Axel (solo doppio invece che triplo) o per il Ritt solo doppio e per giunta atterrato su due piedi. La sensazione è che Evan mancasse di brillantezza. L'americano stesso ha confermato in conferenza stampa, ammettendo di non aver espresso il miglior pattinaggio.

La quarta piazza è andata a Johnny Weir, che noi avremmo visto benissimo sul gradino più basso del podio. Infortunio al piede o meno, errori o no (questa volta i problemi sono arrivati sulla sequenza di passi circolare, inciampo, e, più in generale sulla qualità dei salti) Weir a nostro avviso esprime il miglior pattinaggio del momento. Una leggerezza sul ghiaccio eccezionale, passaggi splendidi, salti presi dal nulla. Vederlo pattinare è come assistere a uno spettacolo di danza classica. Belle braccia, belle linee. favoloso. Lo attendiamo con ansia a Torino!

Quinto il cinese Chengjiang Li che, come da copione, non incanta ma salta più che bene. Al sesto posto troviamo Joubert, davvero una caduta verticale la sua.

Tra le altre prestazioni segnaliamo quella di Kevin Van Der Perren, sempre molto bene sul suo libero Robin Hood. Per lui il quinto libero e l'ottava posizione generale. Solo un consiglio, però, per l'anno prossimo se riuscisse a cambiare programma... sarebbe ora!

Menzione a parte la meritano Timothy Goebel e Andrei Griazev. Per Timothy, come lui stesso ci ha raccontato, è stata una settimana difficile. Pensava di fare molto meglio e invece si è ritrovato a lottare nelle retrovie. Incredibile vedere così giù quello che era soprannominato "il Re dei quadrupli". E proprio sui salti su cui aveva costruito la sua fama Tim è entrato in crisi. Speriamo di vederlo in condizioni migliori l'anno prossimo. E' un ragazzo eccezionale e merita il meglio.
Su Griazev vale un discorso diverso. Dopo il ritiro di Plushenko si è ritrovato ad essere il russo più forte in gara, con tutto il peso della responsabilità qualificazioni per le Olimpiadi. Normale che abbia vacillato un po'. Peccato perchè il quadruplo di apertura del suo programma è stato splendido. Poi quell'Axel solo semplice, un po' di pasticci e quindi il finale nuovamente in crescendo. Siamo sicuri che il nuovo pupillo della Tarasova avrà un brillante futuro.

Chiudiamo con il nostro Karel Zelenka. Dopo la delusione dell'Europeo (dove gli era stato preferito Paolo Bacchini) Karel si prende la sua rivincita. Bene tutta settimana, magari senza salti eccezionali, ma sempre molto pulito. Piacevole da guardare, apprezzato anche dal pubblico di casa, l'azzurro torna in Italia con un ottimo ventesimo posto in classifica generale. Ora speriamo che riesca a sistemare questo benedetto triplo Axel e che si ripresentil, come suo padre ci ha accennato, con altri due buoni programmi e qualche sorpresa, chissà, magari un bel quadruplo. D'altronde l'anno prossimo è l'anno olimpico, l'anno delle grandi vittorie, delle grandi speranze e dei grandi sogni. E noi vogliamo sognare...

Classifica primi sei
1. Stephane Lambiel (SVI) 262.46
2. Jeffrey Buttle (CAN) 245.69
3. Evan Lysacek (USA) 239.29
4. Johnny Weir (USA) 236.06
5. Chengjiang Li (CIN) 235.67
6. Brian Joubert (FRA) 235.29
20. Karel Zelenka (ITA) 189.67

Conferenza stampa

Commenti dei protagonisti

ArtOnIce intervista Zelenka, Goebel e Weir

 
 
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