Mosca,
17 marzo 2005 - Si fanno
attendere i protagonisti di questo
bizzarro mondiale. Il primo ad arrivare
in sala stampa è l'americano
Evan Lysacek, fresca medaglia di
bronzo.
Evan:
sono
venuto qui più che altro
per fare un buon mondiale e passare
una buona settimana, e addirittura
eccomi qui con una medaglia al collo!
Sono ancora un po' scioccato, anche
perchè questa sera non ho
certo presentato il mio miglior
pattinaggio.
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I primi elementi
sono andati molto bene, puliti e sicuri. Poi
ho sbagliato qualcosina (solo doppio quello
che doveva essere il secondo triplo Axel,
solo doppio il Ritt e atterrato su due piedi,
n.d.r.). E' comunque un grande risultato che
mi dà fiducia in vista della prossima
stagione. Sono orgoglioso di tutto il team
americano, abbiamo fatto un gran lavoro. E,
ovviamente, le mie congratulazioni a Stephane,
è stato grande.
Domanda:
come
ti trovi con il nuovo sistema di giudizio?
Evan: credo sia un buon sistema,
ci spinge a dare sempre il meglio, a montare
programmi con grandi difficoltà, a
cercare l'originalità. Soprattutto
richiede elementi rilevanti nella seconda
parte, diciamo dai 2 minuti e 20 in poi. Certo
è anche un sistema molto esigente,
ma in compenso non richiede la perfezione
per darti la vittoria. Ho visto in allenamento
i programmi degli atleti dell'ultimo gruppo.
Credo che sulla carta fossero tutti molto
complessi e molto validi. Questo indipendentemente
da chi ha vinto le medaglie.
Domanda:
cosa
farai ora?
Evan: ora sono allo show
a San Pietroburgo, poi rientro a casa. Credo
di fare ancora una gara prima della fine della
stagione, poi forse qualche show e naturalmente
un po' di riposo, ho bisogno di staccare.
Domanda:
credi
che questo risultato ti cambierà?
Evan: no, non credo proprio.
Mi piace lavorare e non penso che le cose
cambieranno solo per una medaglia. L'unica
cosa che è cambiata è che domenica
devo fare lo show e non me l'aspettavo! Ma
ho lavorato molto per questo risultato, sono
felice. Ora inizio a pensare alla prossima
stagione, è l'anno olimpico, prevedo
molto lavoro, lavoro, lavoro.
Si passa quindi
alla medaglia d'argento, il canadese Jeffrey
Buttle (nella foto).
Domanda: come ti senti?
Jeffrey: sono orgoglioso
di essere seduto qui. Questi mondiali sono
andati meglio di giorno in giorno. Sinceramente
non mi aspettavo questo risultato.
Domanda:
credi
che il nuovo sistema di giudizio ti abbia
facilitato?
Jeffrey: di sicuro dopo Salt
Lake City il pattinaggio ha cambiato direzione.
Credo sia molto meglio competere adesso, rispetto
a prima. Ora è tutto più bilanciato,
tecnica e presentazione hanno la stessa importanza,
è sicuramente un pattinaggio più
completo.
Domanda:
quanto
pensi che questo sistema esalti le tue qualità?
Jeffrey: credo che determinate
cose siano naturali, come la mia passione,
o determinate mie caratteristiche che vengono
premiate nei components. Per altri aspetti
invece, faccio come tutti, ci lavoro molto.
Domanda:
cosa
farai ora?
Jeffrey: ora rimango per
due giorni e visito Mosca. poi farò
qualche show e quindi mi riposerò.
Ma non più di tanto, le Olimpiadi si
avvicinano e presto inizierò a lavorare
per la prossima stagione.
Domanda:
ti
alleni con Rafael Aratunian, lo stesso coach
di Michelle Kwan. Come vi trovate insieme?
Jeffrey: Aratunian è
un coach molto attento, ci segue molto e non
gli sfugge nulla. Se c'è qualcosa che
non va ce lo comunica subito e iniziamo a
lavorarci. Per quanto riguarda Michelle invece,
con lei mi trovo molto bene, mi diverte lavorare
con lei.
E' ora il turno
della medaglia d'oro Stephane Lambiel.
Domanda: la gente si aspettava il
tuo successo...
Stephane: il pubblico è
stato favoloso con me. Ho pattinato per loro,
per i miei fans, non volevo deluderli. All'inizio
ero un po' nervoso, ma sono contento di stare
qui, è stato abbastanza semplice pattinare
qui. Non sempre è così facile...
Domanda:
cosa
hai pensato dopo l'errore sul triplo Axel?
(solo semplice, n.d.r.)
Stephane: ho pensato che
comunque presentavo un programma forte. Quindi
mi sono concentrato subito sulla combinazione
quadruplo Toeloop-triplo Toeloop. I miei salti
erano solidi, ero molto sicuro di me, ho fatto
un quadruplo dopo 2 minuti e 19. In definitiva
l'Axel non è stato poi così
importante.
Domanda:
quando
hai saputo del ritiro di Plushenko e cosa
hai pensato?
Stephane: l'ho saputo all'ora
di pranzo. Ero triste perchè credo
che lui sia il più forte tra noi e
avrei voluto batterlo. La prossima volta sono
sicuro che si presenterà in piena forma
e che avremo una bella battaglia.
Domanda:
hai
visto il disastro di Joubert? Cosa ne pensi?
Stephane: ho sentito solo
i punteggi. Ma in realtà non mi preoccupo
mai di quello che fa lui o di quello che fanno
gli altri. Io penso solo a me, alla mia prestazione
e basta. Devo solo fare il mio lavoro.
Domanda:
che
differenza tra il libero degli Europei e questo...
Stephane: sì, c'è
una grande differenza. "The Truman Show"
si è dimostrato un libero debole, troppo
leggero, per questo ho preferito cambiare.
Abbiamo lavorato molto in questo mese per
presentare "King Arthur", è
stata una grande sfida, ma
il risultato ci ha dato ragione.
Domanda:
uno
svizzero sul gradino più alto del podio
in terra di Russia...
Stephane: sì, sono
molto orgoglioso di questo. La Russia è
una potenza del pattinaggio, la patria di
grandi campioni, è stato molto bello
venire a vincere qui. Voglio ringraziare anche
tutti i fans svizzeri che sono venuti fino
a qui per sostenermi.