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» Quattro chiacchiere con Renato Pennisi sul debutto italiano del nuovo sistema di giudizio
11 maggio 2005 -Dopo lo scandalo di Salt Lake City (giudici corrotti, accordi tra Federazioni, addirittura all'epoca si parlò di un coinvolgimento della mafia russa) il mondo del pattinaggio ha, con decisione, cambiato rotta.
 

Nel tentativo di recuperare, se possibile, un minimo di credibilità e di affidare vittorie e sconfitte a criteri più oggettivi, è stato varato il nuovo sistema di giudizio. Decisamente più complicato del precedente, il nuovo modello, già felicemente introdotto nelle gare internazionali, mette a dura prova le Federazioni.

Sabato 23 aprile, in occasione del Trofeo Sperl svoltosi al Fila Forum di Assago, è toccato alla Federazione Italiana cimentarsi con technical specialist, assistant, controller, video replay e reti senza fili.
L'esordio del nuovo sistema in una gara nazionale è costato fatica, inutile negarlo, ma obiettivamente i risultati sono confortanti. Una grande soddisfazione che Renato Pennisi, Presidente del settore Figura, non vuole nascondere...

Domanda: allora Sig. Pennisi, parliamo del debutto italiano del nuovo sistema di giudizio. Sabato scorso le cose, dopo un primo momento di difficoltà, sembrano essere andate discretamente
Pennisi: sì, sabato è andata bene. Non sono contento, sono contentissimo! E poi questo progetto lo sento anche un po' mio.

Domanda: immagino che non sarà stato facile organizzare questa gara, soprattutto da un punto di vista informatico il nuovo sistema è molto più complesso rispetto al precedente
Pennisi: abbiamo iniziato a lavorarci circa 7 mesi fa. All'epoca Franca Bianconi (una delle nostre allenatrici di punta dell'artistico, nonché Technical Specialist ISU, n.d.r.) mi presentò Fabrizio Romano della società informatica GUS. E' stato proprio lui a propormi di sviluppare il software che avremmo poi dovuto usare durante le competizioni.

Domanda: ovviamente il Sig. Romano avrà preso spunto dal software già in uso per le gare ISU
Pennisi: certamente, a noi non interessa creare un qualcosa che esuli dagli schemi già definiti dall'ISU, vogliamo essere assolutamente in linea con loro. Romano ha lavorato moltissimo, collaborando con Franca Bianconi e con Paolo Pizzocari (Referee di Campionato ISU e Technical Controller, n.d.r.). E' una persona dotata di grande passione e molta voglia di fare. Mi teneva aggiornato sui progressi ogni 15 giorni, è stato un lavoro lungo, intenso, ma denso di soddisfazioni.

Domanda: alla gestione del Sig. Romano è stata affidata anche la parte hardware?
Pennisi: sì. E anche questa volta l'idea è partita da lui. Per ovviare ai molti problemi tipici di una pista di pattinaggio (umidità, scarsi mezzi, poche prese di corrente, freddo) si è pensato a una rete senza fili e all'utilizzo dei palmari.

Domanda: certo che il trofeo Sperl, seppur nato come semplice test, vi ha dato del filo da torcere. Soprattutto la categoria novice, davvero affollata!
Pennisi: sì, non ci aspettavamo così tante iscrizioni. E all'inizio i tempi erano infiniti. C'erano problemi sulla trasmissione dati ai palmari, i giudici si sentivano sotto pressione... Da lì è nato un po' di panico, qualche tensione, ma poi tutto si è risolto per il meglio. D'altronde di test si trattava. Non era possibile che tutto andasse alla perfezione. A dirla tutta io mi ero preparato ad affrontare un disastro. Non mi avrebbe stupito più di tanto.

Domanda: ora, dopo questo buon inizio cosa pensate di fare?
Pennisi: se dovessimo cavalcare sull'onda dell'entusiasmo direi che vogliamo giudicare tutte le gare nazionali con il nuovo sistema. Le società e gli allenatori spingono in questa direzione. Però bisogna fare i conti con due grossi problemi, le piste non idonee e lo scarso numero di giudici.

Domanda: già, in Italia come Technical Specialist, per esempio, c'è solo Franca Bianconi.
Pennisi: sì, il problema esiste. Anche solo numericamente parlando. Sarebbe sciocco non ammetterlo. E poi c'è un altro grande freno, il problema economico. Con il nuovo sistema una gara ci viene a costare il triplo. Non è cosa da poco. Spero di riuscire a incontrare presto Ottavio Cinquanta per capire cosa l'ISU si aspetta da noi Federazioni. Poi faremo i conti. Nel frattempo ho costituito una Commissione di giudici e tecnici per pianificare la prossima stagione. Per ora ci stiamo ancora lavorando, ma fra due settimane potrò dire di più.

n.g.

 
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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"