7
novembre 2005 - Eccoci
all'artistico.
Tra le
donne, domina, incontrastata regina,
Irina Slustkaya.
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Mentre
Kwan e Cohen
arrancano dietro agli infortuni (e, forse,
iniziano a temere la concorrenza di una certa
Alissa), la russa non cede di un millimetro.
Consistente,
solida come una roccia e più
che apprezzata dai giudici che non esitano
ad elargirle 8.0 come se piovesse.
Al momento, ma ci basiamo solo sull'esibizione
del Campbell, l'unica sua rivale potrebbe
essere la già citata Cohen. Ma attenzione
a Shizuka Arakawa. Vista
appensantita all'International giapponese
di inizio stagione, Shizuka (a cui dedichiamo
il nostro primo speciale del "Road
to Turin 2006") in Cina ha dimostrato,
soprattutto nel libero, di esserci. E l'esperienza
di Tatiana Tarasova può
sicuramente facilitarla.
Bene
l'astro nascente Asada. Una
gioia per gli occhi. Fresca, sorridente, sicura.
Se continua così il prossimo quadriennio
è suo.
Più
complicate le cose in campo maschile.
L'esordio del campione del mondo Stéphane
Lambiel non è stato troppo
brillante. Lo svizzero ci è sembrato
ancora un po' "imbastito", cosa
più che normale a questo punto della
stagione. Potenzialmente strepitoso il suo
libero pattinato sulle musiche di Vivaldi,
ci piace meno lo short sulle melodie di "C'era
una volta in Messico".
Di
certo non è imbastito Emanul
Sandhu, che si porta a casa la seconda
medaglia d'oro consecutiva (dopo la vittoria
a Skate Canada). Anche a Pechino per il signor
genio e sregolatezza un percorso simile a
quello già visto in Canada. Niente
di che nello short, favoloso nel libero.
Programma che, rivisto, ci piace sempre di
più. Fate attenzione, non c'è
battuta musicale cui non corrisponda un passo
o una tranistions. Superlativo e originale
allo stesso tempo. E se Emanuel facesse il
colpaccio?
In
netta crescita (ma dopo il disastro canadese
non poteva essere alrimenti) il russo
Andrei Graizev. Musiche a dir poco
azzeccate le sue, la Carmen per lo short e
"Notre Dame de Paris" per
il libero. Griazev ha uno stile molto
"teatrale", drammatico e queste
melodie ben lo sottolineano. Ora ci vuole
più consistenza sui salti. Con quella
chissà, forse Tatiana ha trovato una
nuova stella.
Ritornano
a posto i ruoli nelle coppie con la vittoria
di Maria Petrova e Alexei Tikhonov
(un po' scippati in Canada). Con Shen/Zhao
al momento ko, per la scuola russa non ci
sono rivali. Le medaglie (qualsiasi medaglia)
possono solo perderle.