3
febbraio 2005 - Sono passati
quattro giorni dalla chiusura dei
campionati Europei targato Torino
2005. Assegnate le medaglie agli
atleti ora rimane da valutare la
prestazione dell'Organizzazione.
Insomma, come è andata, davvero,
questa prova generale in vista delle
Olimpiadi dell'anno prossimo?
Stephan Wilson dell'Associated
Press, in un articolo pubblicato
su Usa Today concede una piena sufficienza.
|
|
|
"Nonostante
i problemi di budget, le beghe con gli sponsor,
il ridotto numero di alloggi e la ben nota
piaga posteggi, Torino sembra essere sulla
giusta via".
"Qualche
mese fa - continua - l'avanzamento
dei lavori a Torino era stato paragonato a
quello di Atene. Ovvero una corsa all'ultimo
secondo per preparare ogni cosa in vista del
grande evento. Ebbene, da quanto visto in
occasione degli europei di Short track e degli
europei di pattianggio di figura le cose non
sono esattamente così. Al contrario
questi due eventi hanno dato buone conferme
e un senso di tranquillità ai membri
del Comitato olimpico".
Positivi
anche i commenti degli atleti
che, interpellati in occasione delle conferenze
stampa di fine gara, si sono detti soddisfatti
sia del ghiaccio che dell'arena. L'unica critica,
a nostro avviso pienamente giustificata, viene
da Irina Slutskaya. La russa,
che in questi europei ha conquistato il suo
sesto titolo eguagliando il record di Katerina
Witt e Sonja Henie, reputa il Palavela troppo
piccolo per un'Olimpiade. "Dovrebbe
essere grosso almeno il doppio".
Organizzazione
promossa anche dal nostro punto di vista.
Ottimi i servizi messi a disposizione dagli
organizzatori per i media. Buone le postazioni
in tribuna stampa, ottima la tempestività
nel distribuire notizie e classifiche, grande
collaborazione e disponibilità da parte
di tutti.
Ma
le cose sembrerebbero cambiare se
proviamo a vedere questi Europei dal
punto di vista degli spettatori.
Senza voler scendere troppo nello specifico
nelle polemiche che circolano nei forum dedicati
al pattinaggio, si evince che qualcosa da
registrare (e per qualcuno questo suonerà
probabilmente come un eufemismo) c'è
ancora. Partiamo dai posti, a detta di molti
poco confortevoli, spettatori ammassati, seggiolini
improbabili e il solito "dove metto le
gambe?" per chi non aveva la fortuna
di essere in prima fila. Qualche critica
anche sui volontari, troppo inesperti
per qualcuno, sevizievoli fino a diventare
fastidiosi e stucchevoli per altri.
Pollice
verso, e su questo credo che ci sia l'unanimità,
per i posteggi. Un vero delirio.
Parcheggi ad hoc, anche a pagamento, nemmeno
l'ombra. Il primo giorno che siamo arrivati
in vista del Palavela abbiamo azzardato a
chiedere un qualche conforto a uno dei tanti
vigili presenti. La risposta? "Signorì,
qui si fa alla vecchia maniera...".
E il sorrisetto non lasciava presagire nulla
di buono.
Bocciato
anche il pubblico torinese (e vi
assicuro che era una piccola rappresentanza
in una platea multilingue), visibilmente
a digiuno della materia pattinaggio.
Troppi flash partivano dalle tribune, nonostante
i ripetuti richiami dello speaker e il promovideo
realizzato con la collaborazione di Barbara
Fusar Poli e Maurizio Margaglio. Non parliamo
della caccia agli autografi... una caccia
alla cieca visto che la maggior parte non
conosceva nemmeno i nomi degli atleti in gara.
"Se ci fosse Vieri sarebbe più
facile" il commento di un signore...
e la dice tutta!
Discorso a parte per le scolaresche che sono
state invitate ad assitere alle gare soprattutto
nella fascia tarda mattina-primo pomeriggio.
Un'iniziativa che divide. Certo i ragazzi
non hanno brillato per aplombe durante le
competizioni. Ma, diciamocela tutta, il loro
entusiasmo ha portato una ventata d'allegria,
ha riempito un Palavela che avrebbe potuto
presentarsi fastidiosamente semivuoto e, soprattutto,
è stata una buona occasione per avvicinare
i giovani al pattinaggio di figura.
Non
pervenute, come sempre, le televisioni nazionali.
E per nazionali intendiamo i canali fruibili
senza l'ausilio del satellite. A parte una
finestra Rai sul libero femminile di sabato
pomeriggio e qualche servizio quà e
là questi Europei di pattinaggio sono
passati quasi inossevati.
Per i fortunati possessori di satellite la
scelta era tra Eurosport e RaiSport. Il monocorde
Aceti nel primo caso e la competenza tecnica
di Franca Bianconi nel secondo. Ma tra i due
litiganti, come spesso, accade il terzo gode
E in questo caso si tratti di "terzi".
Ci riferiamo ai mitici Chris e Simon di Eurosport.com...
cosa faremmo senza di loro!
Per
concludere vorremmo farvi leggere il
commento di Laura, di sicuro
il più completo e razionale tra quelli
che ci sono pervenuti. Un pensiero da spettatrice
che ci sentiamo di condividere.
n.g.