Torino,
27 gennaio 2005 - Ad aprire
la conferenza stampa di rito, dopo
la premiazione della categoria maschile,
il franese Brian Joubert (nella
foto). Sorridente, tranquillo, soddisfatto,
Brian sembra proprio divertirsi.
Domanda: come giudichi
la tua prestazione?
Brian: "Ho
fatto il mio lavoro. La classifica
non ha una grande importanza. Per
me è stato un piacere pattinare
qui. Bella la pista, il ghiaccio
è molto buono, il pubblico
è calorosissimo. E' un buon
posto per vincere l'oro"
Sorride....
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Domanda: e di Plushenko?
Cosa ne pensi?
Brian: "Sono contento
per lui. L'ho visto, è stato grande,
per me è il numero 1. Dei tre punti
di differenza tra di noi non posso che essere
contento. Alle finali
Grand Prix di Pechino ce n'erano 14. Devo
comunque lavorare sodo sul secondo quadruplo
e sui miei skating skills".
Domanda:
come
mai hai cambiato il costume rispetto alle
prime uscite della stagione?
Brian: "Semplicemente
l'altro era marrone, il marrone non mi dona
molto!"
Domanda:
oltre
al costume hai cambiato anche alcuni passaggi
dei tuoi programmi. Come mai?
Brian: "All'inizio della
stagione ho avuto qualche difficoltà
ad entrare nell'ottica del nuovo sistema di
giudizio. Ora le cose vanno meglio. Per i
cambiamenti, è vero ho modificato qualcosa,
soprattutto sui salti. Prima erano posizionati
in modo poco adatto alla mia pattinata, erano
su curve strane. Ora è tutto più
fluido".
Domanda:
cosa
ci dici della tua decisione di tornare a pattinare
con la tua vecchia allenatrice Veronique Guyon?
Brian: "Dico che sono
sorpreso. Ci siamo lasciati per un anno e
quando sono tornato è stato subito
come prima. Ero molto rilassato".
Domanda: perchè sei
sorpreso? in che senso?
Brian non capisce la domanda (o finge
di non capire), poi ha un 'illulminazione...
sorride e sceglie di rispondere in francese:
"Sorpreso perchè per
un anno e mezzo non ci siamo praticamente
parlati. Nemmeno un saluto, un buongiorno.
Credevo sarebbe stato più difficile,
che Veronique avrebbe avuto un atteggiamento
più freddo. Invece è andato
tutto bene".
Domanda:
per
Torino 2006 che programmi hai? qualcosa di
speciale?
Brian: "Lavoro, lavoro,
lavoro. Devo lavorare su tutto, non solo sui
salti, ma sulle trottole, sui passi, sulle
transitions, sulla pattinata".
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