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SPECIALE TORINO 2006

» Un ponte spazio-tempo tra Torino 2006 e Cortina 1956

Il poema finiva con queste parole:
Softly,
Softly the spring comes creeping o’er the tired land
All men awake refreshed;
They rise to greet the worl with joy
And birds sing and all become newborn.
Gloom is but a shadow of the night, long past;
Hope i the light,
The radiance.


Laurence ai campionati nazionali del 1961 fu magnifica; aveva una presenza sul ghiaccio straordinaria e un’interpretazione artistica che denotava nozioni di danza, una perfetta “baby ballerina”. E aggiungo io: dal modo di pattinare sembrava essere una ragazza di una vitalità straordinaria, credo di aver visto poche volte pattinatrici così felici sul ghiaccio, sorridente dall’inizio alla fine della sua gara, e quell’abbraccio con la madre allenatrice a fine gara alla vigilia di un tanto tragico evento è qualcosa che dilania un qualsiasi sentire. La famiglia Owen era nota come First Family of Figure Skating , di questa grande famiglia rimase solo l’ottantenne madre di Maribel Vinson Owen, Gertrude Vinson . Gertrude Vinson venne messa a conoscenza della tragica fine di sua figlia e delle sue nipoti da Dr. Hollis Albright, fratello della di Tenley Albright, medaglia d’oro ai giochi olimpici del 1956 allenata da Maribel; con un falso pretesto il Dr. Albright somministrò a Gertrude un sedativo, gli incominciò a parlare in termini vaghi di incidenti aerei, ma Gertrude capì subito e disse: “ Se una è morta, spero che tutte siano morte perchè una non può vivere senza le altre”. La Owen allenava allo Skating Club di Boston, ben dieci delle vittime erano membri dello Skating Club di Boston, dopo il 1961 tale club non riuscì più a tornare sulla cresta dell’onda come lo era allora; dopo il 1961 il ghiaccio dello skating club di Boston rimase vuoto per molti anni, i migliori pattinatori se ne erano andati, i migliori coaches se ne erano andati, i migliori giudici se ne erano andati. Prima del 1961 il pattinaggio di figura americano era dominato dallo Skating Club di Boston, dallo Skating Club di New York, dal Broadmoor Skating Club di Colorado Springs e dall’Arctic Blades Figure Skating Club nella California del sud, dopo il 1961 non sarebbe più stato così. Molti appassionati di pattinaggio di figura alle olimpiadi del 1964 avevano nei loro cuori e nei loro pensieri il ricordo di Laurence Owen e della vice-campionessa americana Stephanie Westerfeld che al Denver Post aveva dichiarato che avrebbe voluto vincere un Olimpiade. La diciassettenne Stephanie Westerfield apparteneva al Broadmoor Skating Club di Colorado Springs, ai campionati nazionali del 1961 conduceva la gara dopo gli obbligatori, ma era forte nel programma libero, aveva problemi con la meccanica dei salti, non possedeva buone posizioni del corpo e ciò limitava fortemente la sua presentazione. Stephanie era allenata dal mitico allenatore austriaca Edi Sholdan, anche lui sull’aereo. Edi Sholdan era stato l’allenatore dei due fratelli Hayes Alan e David Jenkins e aveva portato il primo a vincere le Olimpiadi di Cortina del 1956 e il secondo le Olimpiadi di Squaw Valley del 1960, David Jenkins dichiarò che Edi era stato per lui come un padre. Il viennese Edi Sholdan allenava al Broadmoor Skating Club di Colorado Springs ed è figura di rilievo nella storia del pattinaggio di figura moderno, a quei tempi era noto a livello internazionale non solo come tecnico raffinato ma come innovativo produttore di show. Sholdan è stata la prima persona nella storia del pattinaggio di figura a combinare coreografie di danza con figure di pattinaggio. Edi invitò i Cheyenne Mountain Dancers ad esibirsi su palchi di legno allestiti attorno la pista di ghiaccio di Colorado Springs, mentre contemporaneamente sulla pista i pattinatori imitavano i passi dei danzatori, non solo ma ingaggiò anche la Colorado Springs Symphony e arrangiò uno show con i pattinatori, in tal senso Edi aveva anticipato di molto i tempi se si pensa ai moderni show sul ghiaccio. Edi accompagnava ai mondiali di Praga come allenatore non solo Stephanie Westerfield ma anche il sedicenne Greg Kelley, medaglia di argento nel singolo maschile ai campionati nazionali del 1961, Greg Kelley si classificò secondo per il grosso vantaggio acquisito nelle figure obbligatorie, era un pattinatore veloce ma nei salti possedeva una posizione molto sciatta dei piedi in aria, quella della famiglia Kelley fu una doppia tragedia, perché anche la sorella di Greg era sull’aereo, la ventottenne Nathalie che lasciando temporaneamente la direzione del dipartimento di scienze all’Ashland High aveva seguito come chaperone il fratello nel suo trasferimento a Colorodo Springs dallo Skating Club di Boston, questo trasferimento per lei sarebbe stato solo una breve pausa visto che intendeva riprendere ad insegnare così come Gregory desiderava seguire le orme del padre e diventare un dottore. A continuare l’operato straordinario di Edi Sholdan al Broadmoor Skating Club di Colorado Springs furono chiamati Carlo Fassi e sua moglie Christa Fassi. Carlo Fassi allenò Tina Noyes rimasta orfana del coach Edi Sholdan e la leggendaria Peggy Fleming, anche Peggy Fleming aveva perso il suo coach William Kipp nel tragico incidente aereo del 1961 e si trasferì dalla California a Colorado Spring nel 1965 e sotto la guida di Fassi vinse la medaglia d’oro ai giochi olimpici invernali di Grenoble del 1968, dopo un trasferimento nel 1969 Fassi ritornò al Broadmoor Skating Club nel 1979 e durante la sola stagione 1981-1982 43 pattinatori di rilievo internazionale arrivarono al Broadmoor per allenarsi con Fassi, Fassi fu il coach di atleti che hanno fatto la storia del pattinaggio:
Peggy Fleming ( cinque titoli nazionali 1964-1965-1966-1967-1968, tre titoli mondiali 1966-1967-1968 e un titolo olimpico 1968 ); Dorothy Hamill ( tre titoli nazionali 1974-1975-1976, campionessa del mondo e campionessa olimpica nel 1976 ); John Curry ( campione olimpico e campione del mondo nel 1976 ) Robin Cousins ( campione olimpico nel 1980 ) Jill Trenary ( campionessa del mondo nel 1990 e tre titoli nazionali ) Caryn Kadavy ( medaglia di bronzo ai campionati del mondo 1987 ) e durante i primi tempi della sua carriera agonistica allenò anche Todd Eldredge ( campione del mondo 1996 e sei titoli nazionali ), nel 1988 Todd Eldredge catturò il titolo mondiale Junior, Trenary arrivò seconda ai nazionali e Kadavy arrivò terza. E’ incredibile prensare come tanti campioni del pattinaggio moderno siano legati direttamente e indirettamente al team americano del 1961, molti di loro sono stati allenati dagli allievi dei coach morti nella tragedia del 1961,e che si sono sentiti in dovere di restituire gli inestimabili insegnamenti ricevuti., A Praga dopo l’edizione del 1962 ci fu ancora un ulteriore edizione dei mondiali nel 1993, non ricordo che ci siano stati fischi in quella edizione, ma solo applausi ed è bello pensare che quegli applausi fossero anche per loro. A volte anche un destino tanto avverso può essere sopravanzato e superato da quegli inestimabili fili che connettono le vite degli uomini senza limitazioni di spazio e di tempo.

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