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febbraio 2006 - Il primo
acuto per il pattinaggio di figura,
questa sera al debutto sul ghiaccio del Palavela
con il programma corto coppie, arriva
dall'America. |
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La
coppia statunitense formata da Rena Inoue
e John Baldwin (nella foto) mantiene quanto
promesso questa mattina in conferenza stampa e,
forse andando contro il comune buon senso (ma il
risultato finale dà loro ragione, eccome!)
presentano un triplo Axel lanciato già
entrato, di diritto, nella storia. Comunque
vadano queste Olimpiadi, le pagine del pattinaggio
mondiale avranno per loro (attualmente al sesti
con un totale di 61.27) un posto di rilievo: saranno
per sempre ricordati come la prima coppia
a presentare un triplo Axel lanciato in gara.
Per il resto la serata,
come da pronostico, è stata dominata dal
confronto Russia-Cina, con i tedeschi
a fare da terzo incomodo. Lo squadrone dell'Est
ha piazzato subito un colpo vincente con Qing
Pang/Jian Tong. Perfetto il loro esercizio,
e l'esultanza dei due atleti lo conferma. Dello
stesso parere la giuria che con un 63.19 li consacra
a quello che si rivelerà un quarto
posto finale.
L'attesa del Palavela, però, è tutta
per i cinesi che scendeno sul ghiaccio proprio dopo
Pang/Tong. Si tratta dei campioni mondiali di Dortmund
2004, nonché medaglia di bronzo a Salt Lake
City: Xue Shen e Hongbo Zhao. Attesissimi,
dicevamo, perchè l'infortunio di Hongbo (rottura
del tendine di Achille lo scorso agosto) e la riabilitazione,
una vera corsa contro il tempo, hanno tenuto gli
appassionati con il fiato sospeso. Ebbene, Hongbo
pare in forma accettabile, nessuna sbavatura negli
elementi tecnici. L'errore,
guarda il caso, viene invece da Xue che
sull'atterraggio del triplo Toeloop side by side
appoggia entrambe le mani. Un vero peccato
perchè senza quell'incertezza avrebbero potuto
scavalcare i connazionali. E invece si ritroveranno
con un quinto posto (62.32).
Ma il meglio deve ancora venire e lo vediamo con
Dan Zhang e Hao Zhang. Non ci sono
parole per descrivere la potenza e la velocità
di esecuzione di questi due atleti. Il sollevamento
iniziale è strepitoso, velocissima la salita
di lei (che, peraltro, è quello che si definisce
una vera piuma). Favoloso il triplo Loop lanciato,
il Twist, le trottole, i passi. La prima
posizione provvisoria è più che meritata
(chiuderanno secondi con 64.72).
Ma la gara continua
e ora tocca all'armata russa mostrare le proprie
carte. Il primo attacco alla "muraglia cinese"
lo portano Maria Petrova e Alexei Tikhonov.
E anche qui la perfezione è vicina. Peccato
per una lieve incertezza di Alexei sull'atterraggio
del triplo Toeloop side by side. Peccato
perchè la coreografia della loro "Sarabande",
le trottole, i passi e la fluidità dei movimenti
(scuola russa docet) avrebbero meritato la vetta.
I giudici li premiano con un 64.27, meno di 50 centesimi
inferiore al bottino dei cinesi. Il pubblico, che
ha dimostrato di apprezzarli molto (applausi
a scena aperta per il loro sollevamento)
rumoreggia.
Il secondo colpo
provano ad assestarlo Julia Obertas e Sergei
Slavnov. Nonostante un programma senza
particolari sbavature si dovranno accontentare dell'ottava
piazza (60.25 il loro parziale). Ma il
carico da novanta arriva con Tatiana Totmianina
e Maxim Marinin. Il loro "Snowstorm"
è da favola. Tecnica sopraffina,
un unisono che nessuno stasera aveva ancora dimostrato.
Da vedere e rivedere il triplo Toeloop side by side.
Espressivi, fluidi, in una parola perfetti. E i
giudici non hanno dubbi: 68.64 per loro, 4 punti
davanti ai cinesi. La medaglia d'oro non
potrebbe essere più vicina.
Chiudono la gara
i tedeschi Aliona Savchenko e Robin Szolkowy.
Sulla performance delle medaglie d'argento ai recenti
europei pesa come un macigno l'errore di
Aliona (mani sull'atterraggio del Salchow lanciato).
Ma i punteggi sono comunque generosi, con un 60.96
si piazzano settimi davanti a Obertas/Slavnov.
Lunedì
si ritorna sul ghiaccio per il programma libero.
E lì sarà tempo per gioie e dolori,
consacrazioni e brucianti sconfitte.