19
febbraio 2006 - Non sono passati
che pochi minuti dal suo arrivo a Torino e
subito ci è scappato l'equivoco:
"Ben arrivata Sarah, cosa ti aspetti
da questi giochi?" |
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Così
apre la conferenza di venerdì scorso un giornalista.
E lei, sorriso dolce, sguardo quasi rassegnato risponde
"No, non Sarah, io sono Emily"...
Poi
continua raccontandosi un po'.
"Sono molto diversa da Sarah, ma lei è
mia sorella, ha vinto una medaglia d'oro alle Olimpiadi
e a tutti viene spontaneo paragonarci. E, in difinitiva,
non è poi così male essere paragonati
a una medaglia d'oro!".
"A
Salt Lake nel 2002 tutta la famiglia
ha vissuto un'esperienza indimenticabile. Certo
là la vivevo da fuori, ora i ruoli si sono
invertiti, ma credo che quei momenti mi possano
aiutare a vivere al meglio questa avventura".
Emily,
qui a Torino in sostituzione dell'infortunata
Michelle Kwan, non aspira certo
a ripetere il risultato di Sarah (ma anche
allora nessuno avrebbe scommesso sull'oro dell'americana).
"Certo sarebbe fantastico un secondo oro
a casa Hughes, ma sono conscia che è molto
improbabile. Per me è già una vittoria
essere qui, non ho particolari aspettative. Voglio
solo fare del mio meglio, poi si vedrà".