21
febbraio 2006 - Dopo un programma
originale caratterizzato da errori e cadute,
la danza regala al suo pubblico una serata
di grande spettacolo. |
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La
loro era una vittoria annunciata
(e chi conosce l'ambiente della danza su ghiaccio
sa quanto sia difficile sovvertire i pronostici),
ma, viste le insidie nascoste nel ghiaccio
del Palavela, anche Tatiana Navka
e Roman Kostomarov hanno dovuto aspettare fino all'ultimo
per essere sicuri di portare al collo la medaglia
d'oro.
La loro Carmen, tanto denigrata
anche agli Europei di Lione, l'ha avuta
vinta su tutti. E il verdetto
dei giudici, questa volta, non lascia davvero
spazio alle polemiche.
"Questa sera sentivamo molto la gara, c'era
una grande attesa, grande pressione -
il commento a caldo di Tatiana - ma
abbiamo pattinato bene. Il mio sogno è diventato
realtà, non riesco ancora a realizzarlo bene,
ho sempre voluto diventare campionessa olimpica".
"Sono contento che questa gara sia finita
e, per noi, nel migliore dei modi - aggiunge
Roman - vincere un oro alle Olimpiadi
è la cosa migliore che ti possa capitare!".
Chi ha dato
più filo da torcere ai russi (se
escludiamo i nostri Fusar Poli/Margaglio in testa
dopo gli obbligatori, ma poi sappiamo come è
finita...) sono stati senza dubbio gli americani
Tanith Belbin e Ben Agosto (196.06
il totale dei vincitori contro i 195.85 punti degli
statunitensi). Saranno loro la coppia regina del
prossimo quadriennio olimpico.
Per loro un Flamenco tutta tecnica
e velocità (in particolare Ben ha eccezionali
doti di ballerino) e una medaglia d'argento
che bissa il risultato ottenuto agli scorsi mondiali
di Mosca.
"Non ci aspettavamo un risultato di questo
genere. Non avremmo potuto chiedere di più
da questa avventura. Emozioni indescrivibili, pubblico
favoloso - il commento di Agosto
- ma non credo sia finita. Vogliamo gustarci
questi momenti fino in fondo. Per arrivare fino
a qui abbiamo superato molti ostacoli (cittadinanza
di lei in primis, Tanith è canadese e ha
ottenuto il via libera solo a fine dicembre, n.d.r.)
e siamo orgogliosi di noi stessi".
Terzi gli
ucraini Elena Grushina e Ruslan Goncharov.
"Queste erano le nostre ultime Olimpiadi
e volevamo davvero vincere una medaglia - dichiara
Elena - è stato un lungo viaggio
per noi, ma alla fine siamo arrivati alla meta".
Medaglia
che, forse, sarebbe stata meglio al collo dei francesi
Isabel Delobel e Olivier Schoenfelder.
A dirla tutta la coppia di Lione ha pattinato
un programma splendido (musiche, costumi
e coreografia dedicati al carnevale veneziano).
Originali come nessun altro, Isabel
e Olivier hanno ottenuto addirittura il
secondo libero, ma il distacco accumulato
nelle prime due giornate di gara li ha tenuti lontano
dal podio (194.28 il loro totale contro il 195.85
degli ucraini).
Quinti,
ma di certo aspiravano a qualcosa di più,
Albena Denkova e Maxim Staviski,
intensi e applauditissimi nel loro "Adagio"
di Albinoni (punteggio finale 189.53).
Sesti Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio
(183.46). Dopo il primo posto nel ballo obbligatorio
e il disastro dell'original (caduta e solo settima
posizione), gli azzurri si riprendono ma il sogno
olimpico era ormai fuori portata.
Tredicesimi Federica Faiella e Massimo Scali,
autori di un buon programma.