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febbraio 2006 - Karel Zelenka
(nella foto) si presenta all'Olimpiade con
un sogno: "Voglio pattinare
bene e dimostrare tutto quello che so fare". |
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Il pattinatore
italiano - è nato in Repubblica Ceca ma vive
in Italia fin da quando era bambino - è molto
lontano dal livello dei campionissimi russi e non
sarà un medagliato del pattinaggio artistico.
Ma l`ambizione non manca: "Come risultato,
non lo so, non voglio fare previsioni, ma mi piacerebbe
fare qualcosa come ai Mondiali dell`anno scorso
- spiega a Datasport ricordando il 20.o
posto di Mosca 2005 - Poi, se andasse
ancora meglio, sarebbe fantastico. Ma fare una prestazione
come ai Mondiali non sarebbe male, in un`Olimpiade".
Come ci si sente
a una settimana dai Giochi? "Mi sento molto
bene, mi sto preparando. Un po' di emozione c'è,
però in positivo. Mi sto caricando".
Ai Campionati
europei di gennaio Zelenka si è
classificato 19.o dopo aver saltato
l`edizione del 2005: "E' stata una bella
esperienza, ho pattinato bene e sono contento di
come ho fatto la gara. Come salti sono andato meglio
ancora rispetto agli Assoluti, quindi sono soddisfatto"
Il campionato continentale
dello scorso anno si era svolto proprio a Torino.
Può fare la differenza il non aver potuto
saggiare la pista allora, a differenza di altri
partecipanti? "Non credo che dovrebbe contare
tanto, perche` comunque ho provato la pista e il
ghiaccio gia` all`inizio di questa stagione. E sono
abituato anche a pattinare su palazzi differenti,
quindi non dovrebbe essere un problema".
Da distaccati, può
essere più semplice fare un pronostico
sulle medaglie degli altri, ma Zelenka
non si sbilancia: "Penso che sicuramente
potrebbe vincerne una Plushenko,
però non so, lì diventa difficile
pensare agli altri e a cosa possono fare. Per quanto
riguarda le altre discipline non mi sento di fare
previsioni, perchè davvero, in gara può
succedere di tutto, quindi dipende".
Karel Zelenka si
allena con il padre, omonimo. Come èessere
guidati da un parente? "Diciamo che e`
un vantaggio ma ha anche punti meno favorevoli
- conclude Karel jr - Non è
sempre facile, comunque c'è di sicuro una
garanzia. Posso fidarmi, è mio padre, magari
non avrei la stessa sicurezza da altre parti. Mio
padre mi conosce da una vita, e questo è
il vantaggio. Poi non è facile che abbia
il doppio ruolo anche di padre. E' più severo
come allenatore, che come papà, però
insomma...".
fonte:
www.datasport.it