Accesso Riservato
(video)
Login:
Password:

siamo segnalati da:


segnalato da PuntoWeb
 
 
 
 
 
 

PRIMO PIANO

» Intervista a Johnny Weir, speranze e certezze di un giovane campione

Johnny Weir, l'eleganza sul ghiaccio. E' lui il protagonista assoluto di questo inizio di stagione. Due vittorie Grand Prix, in Giappone davanti ai connazionali Goebel e Weiss e in Francia, in casa di Brian Joubert, e un argento in Russia dietro a Evgeny Plushenko. Una qualificazione per le Finali Grand Prix più che meritata. Solo un infortunio al piede è riuscito a fermarlo. Ma non per molto, già dimenticata Pechino, Weir ora guarda ai campionati americani e ai modiali di Mosca.

Domanda: quali pattinatori consideri tuoi "rivali" per le medaglie, Plushenko escluso ovviamente?
Weir: Brian Joubert ed Emanuel Sandhu. Sono loro quelli da battere. Dico Sandhu perchè amo il modo in cui pattina, credo sia il migliore per qualità di pattinaggio. E' un grande artista, capace di perseguire i propri obiettivi senza farsi condizionare dagli altri. Quando lo vedi all'opera ti rendi conto di quanto stia lavorando per l'evoluzione di questo sport. Purtroppo molti appassionati non possono vedere le fasi di riscaldamento. Ebbene Emanuel non è solo un eccezionale pattinatore, ma è un grande ballerino e ha una tecnica strepitosa. Riesce a eseguire un triplo Axel anche fuori dalla pista, per non parlare della sua flessibilità e apertura. E' un artista e un atleta eccezionale, lo ammiro e cerco di seguire le sue orme. Inoltre è in grado di atterrare due differenti quadrupli, non è da tutti. Se devo trovargli un difetto... a volte in gara perde la concentrazione. Ecco questo è un aspetto su cui deve lavorare.

Domanda: Parlando di Joubert, invece?
Weir:
lui è eccezionale. Non avete idea di quanto io abbia imparto nei giorni in cui ci siamo allenati insieme a Simsbury. La dedizione che dedica a ogni singolo momento, l'intensità con cui si allena. Incredibile! Dopo il trofeo Bompard ho sentito che molti avevano da ridire su alcune sue dichiarazioni. In particolare, sui quadrupli. Brian crede che non siano abbastanza considerati con il nuovo sistema di giudizio. Ebbene chi lo critica per questo non ha la minima idea di come vadano le cose. Lui è giunto alla ribalta solo l'anno scorso. Diciamo che è nuovo, così come lo sono io. Eppure non si è minimamente montato la testa, è rimasto semplice. Quindi certe dichiarazioni non le ha certo fatte per presunzione. E poi Brian oltre a essere un saltatore strepitoso è migliorato tantissimo dal punto di vista tecnico. Credo che lavorare con Alexei (Yagudin) e Tatiana (Tarasova) sia fondamentale per far esplodere il suo immenso talento. Credo che Brian, quando vuole, sia in grado di battere chiunque. Persino Plushenko.

Domanda: di solito stringi amicizie con gli altri pattinatori?
Weir: Brian ed Emanuel sono tra quelli che conosco meglio. Ma in generale non socializzo troppo. A volte passo per essere lo snob di turno, ma in realtà preferisco non avvicinarmi troppo ai miei "rivali". Potrebbe nuocere durante le gare, al mio spirito competitivo, intendo.

Domanda: commentando il tuo nuovo programma libero ("Otonal" di Raul di Blasio, n.d.r.), hai dichiarato che interpreti qualcuno che sente la mancanza di una persona molto vicina
Weir: è vero. Sono sempre lontano dalla mia famiglia, per le gare o per allenarmi. Viaggio moltissimo e mi sento proprio come il personaggio che interpreto, sento sempre la mancanza di qualcuno. E' difficile da dire, ma c'è una persona che mi è molto vicina, con cui vorrei trascorrere più tempo. Quindi non è un ruolo che trovo difficile da portare sul ghiaccio.

Domanda: ho saputo che una delle persone che più ti ha ispirato è Christina Aguilera. Suona un po' strano, sembrate così diversi...
Weir: in effetti non sono molto interessato all'ambiente pop e per giunta all'inizio non mi piacevano le sue canzoni. Poi è uscito "Stripped" e finalmente si è vista la vera Christina. Finalmente un album fatto come lei lo voleva e non come avrebbe deciso la sua casa discografica. Mi ha dato la forza di iniziare a camminare con le mie gambe, ad andare per la mia strada e se agli altri non piace poco importa, ciò che importa è quello che sento di voler fare io.

continua

 
Art On Ice Official © 2004. Created & maintained by ChristineArt
"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"