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Oggi,
lunedì 6 dicembre 2004, ArtOnIce, inaugura una sezione
a cui tutti, in redazione, teniamo molto: "La storia
del pattinaggio". Una sorta di viaggio a ritroso nel
tempo, per scoprire chi, nel corso degli anni, ha contribuito
a rendere questo sport così spettacolare ed emozionante.
In una parola magico.
» Il re dei
salti: l'Axel |
Spesso
chiamato “il re dei salti”,
per l’altezza raggiunta quando
ben eseguito, l’Axel
è il più vecchio dei salti
riconosciuti nel pattinaggio di figura.
Il suo nome appartiene al suo inventore
il Norvegese pattinatore di velocità
Axel Paulsen.
Questi era conosciuto come l’uomo
più veloce sul ghiaccio della
seconda metà dell’800.
In quell'epoca Paulsen era richiestissimo
in tutta Europa e proprio a una delle
sue esibizioni si deve la
nascita dell’Axel quale elemento
del pattinaggio di figura.
Al contrario dei pattinatori d’artistico,
Axel pattinava indossando pattini di
velocità privi di fili, quindi
il suo Axel era indubbiamente più
grezzo rispetto a quelli eseguiti al
giorno d’oggi.
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L’Axel
è il salto più riconoscibile,
anche dallo spettatore più profano,
poiché è l’unico salto
che viene staccato in direzione di pattinata
avanti. Il pattinatore acquista velocità
durante la pattinata indietro, successivamente
girandosi esegue il salto dal filo esterno
della gamba sinistra (per i destri, destra
per i mancini). La gamba del salto durante
la spinta è piegata per ottenere lo
slancio necessario per la rotazione poi, deve
stendersi e incrociare sulla gamba libera.
L’arrivo è sul filo esterno della
gamba destra in pattinata indietro (sinistra
per i mancini). La gamba sinistra all’arrivo
sarà libera e ben distesa indietro.
L’Axel
fu l’elemento più eseguito nel
repertorio maschile fino al passaggio di secolo.
Venne eseguito dalle donne solo verso gli
anni venti. Già all’epoca si
vagheggiava sulla possibilità di realizzare
un Axel doppio, ma questo
non accadde fino a quando Dick Button
lo eseguì nel 1951. Ci volle
poi un altro quarto di secolo per
parlare di triplo Axel grazie a Vern Taylor
(Canada) che lo eseguì per primo al
Campionato Mondiale del 1978. Taylor
non si aggiudicò i Mondiali ma entrò
a far parte del libro dei Guiness dei primati.
Molti altri
pattinatori ben presto presero confidenza
con il triplo Axel, inserendolo sempre più
spesso nei loro programmi, questo portò
il Triplo Axel a diventare addirittura elemento
obbligatorio del programma corto.
Nel settore
femminile sono solo poche le atlete che lo
hanno eseguito in competizione, Midori
Ito (Giappone) e Tonya Harding
(USA) negli anni Novanta. Nessuna delle due,
però, è stata in grado di sostenerlo
consistentemente in tutte le competizioni
del loro curriculum agonistico. Più
di recente il salto è stato tentato
da Miki Ando e, proprio sabato
scorso, un'altra giapponese è entrata
nella lista delle atlete eccellenti. Si tratta
di Mao Asada, vincitrice
della gara femminile alle Finali
Grand Prix Junior di Helsinki (3-4 dicembre
2004).
Francesca
Bolignari
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