PERCHÉ
POTREBBE VINCERE?
E’ il grande favorito per le Olimpiadi
di Torino, atteso dai fans di tutto il
mondo fin da questo sofferto inizio di stagione.
Nella sua ormai lunga carriera ha sempre gareggiato
ai massimi livelli e vanta un medagliere di tutto
rispetto: tre volte campione del mondo,
cinque volte campione europeo,
vice-campione olimpico nel 2002,
quattro volte vincitore del Grand Prix.
Memorabili gli anni delle sue sfide con Alexei
Yagudin, giocate sulla grande tecnica
e sul diverso stile interpretativo, che hanno
appassionato il pubblico come poche volte è
accaduto.
Suo è il record di punteggio in
campo maschile, 251,75 punti, ottenuto
dopo l’avvento del nuovo sistema di giudizio voluto
dall’ISU; sua la prima combinazione quadruplo
toe loop-triplo toe loop-triplo loop;
suoi trademark la trottola
Biellmann, unico pattinatore maschio
ad averla eseguita, e le velocissime sequenze
di passi.
Determinato, perfezionista, grande lavoratore,
non ha mai nascosto di puntare al titolo olimpico,
l’unico che gli manca per coronare una carriera
da sogno.
Eppure non tutto è positivo nella sua rincorsa
al titolo: da qualche anno, ormai, soffre di problemi
fisici vari, prima alla schiena e al
ginocchio, infine lo scorso anno un’ernia inguinale
lo ha portato al ritiro dai Mondiali di
Mosca, nella sua Russia, a cui certamente
teneva molto. Operato nella primavera,
ha intrapreso con costanza e caparbietà
un percorso che lo ha gradatamente riportato alla
forma abituale, seguito dall’allenatore che lo
ha accolto undicenne nella sua famosa scuola,
Alexei Mishin, al quale è
legato da un solido rapporto di rispetto e comprensione.
C’è chi pensa, per tutto questo, che Plushenko
abbia ormai iniziato una parabola discendente,
ma Evgeni, insieme al suo allenatore, non ha lasciato
nulla al caso per arrivare pronto all’appuntamento
olimpico.
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Un
sapiente dosaggio di allenamenti e gare, poche
e distanziate, la rinuncia a presentare un nuovo
programma libero, la decisione di ricorrere per
le coreografie alla consulenza del guru del momento,
Nikolai Morozov, al quale ha
affidato la revisione del suo libero
dell’anno scorso, Il Padrino, e l’impostazione
del nuovo corto, tratto dalla
Tosca di Puccini.
I risultati si sono visti ai Campionati
europei appena conclusi, con la conferma
chiara del suo titolo dopo due programmi di alto
livello, nonostante i postumi della forma influenzale
che l’aveva colpito nei giorni precedenti.
Certo
la gara olimpica si presenta molto aperta, non
sono pochi i concorrenti, tutti di alto livello
e tutti intenzionati a conquistare l’oro. Plushenko
ha dalla sua un talento innato, tecnica
eccellente, grande sensibilità per la musica
e timing perfetto, carattere, motivazioni, uno
staff tra i migliori del mondo che lavora
con e per lui.
Se tutto ciò riuscirà a compensare
le difficoltà fisiche e psicologiche che
ha dovuto attraversare dopo l’operazione, potrà
veramente coronare il suo sogno.
Abbiamo
scelto due sue dichiarazioni che aiutano a capire
il suo modo di intendere il pattinaggio.
DICE
DI LUI: “ I think I was born to be a
figure skater, I think it was fate, and I thank
God for letting it happen." (Penso di essere
nato per essere un pattinatore di artistico, penso
che fosse destino, e ringrazio Dio per aver permesso
che accadesse)
"I
skate for the fans. It's not as fun without them
there supporting me. I get energy from them and
I want to skate well for them.” (Io pattino per
i fans. Non è così divertente senza
il loro sostegno. Io ricevo energia da loro e
voglio pattinare bene per loro)
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