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>> ROAD To TURIN 2006


SASHA
COHEN
Stati Uniti


Date of birth: 26.10.1984
Place of birth: Westwood, CA
Height: cm 145
Home town: Newport Beach CA
Profession: Full Time Skater
Hobbies:
design, cooking, travel
Start sk. / Club: 1992 / Orange County FSC
Coach: John Nicks
Choreographer:
Nikolai Morozov
Former coach: R. Wagner, T. Tarasova, Y. Nicks
Practice low season: 24 h / week at at Aliso Viejo, CA
Practice high season: 18 h / week at at Aliso Viejo, CA

Music Short Program 2005/2006 season
Dark Eyes (Russian Folk Music)

Music Free Skating / Free Dance 2005/2006 season
Romeo and Juliet by Nino Rota


PERCHÉ POTREBBE VINCERE?


Quando pattina è bella a vedersi come una delle più raffinate ed eleganti bambole di porcellana, fino ad oggi la capacità di emozionare sembrava cristallizzata, ma il libero ispirato alle musiche “Romeo and Juliet” di Nino Rota è un concentrato di emozioni liberate, capace di far sognare lo spettatore per leggerezza ed intensità di esecuzione. Ci sarebbe da rimanerne estasiati se anche l’esecuzione tecnica fosse ineccepibile, ma nelle gare internazionali raramente la Cohen ha presentato liberi completamente esenti da errori e ciò talvolta traspare nelle sue prestazioni, sembra infatti alla perenne ricerca della ”grande prestazione tecnica”, e durante l’esecuzione la sua tenacia-ostinazione è tutta lì, è la stessa Cohen ad affermare: “ In the long programs i am very, very nervous, because i really wanted to skate perfectly. I’m always a perfectionist and wanting top ut out perfect performances”. Per Torino 2006 afferma:” I know what to expect going into it again”, dopo l’esperienza di Salt Lake 2002 dove forte di un quadruplo salchow poteva aspirare anche al podio. Il livello di interpretazione artistica si è raffinato alla corte della Tarasova, infatti la Cohen cambiò coaches dopo il 2002 Champions on Ice tour e si trasferì in Connecticut per allenarsi con Tatiana lasciando il suo allenatore di sempre John Nicks (la Cohen iniziò a pattinare prendendo lezioni da Yvonne Nicks, moglie di John Nicks, uno degli allenatori che insieme a Fassi contribuirono a riportare il pattinaggio di figura USA sulla vetta del mondo dopo la tragedia aerea che nel 1961 annientò l’intera squadra americana di figura); quando anche la Arakawa si spostò alla corte della Tarasova la Cohen passò ad allenarsi con Robin Wagner, allenatrice della campionessa olimpica di Salt Lake 2002 Sarah Hughes. Bastarono soli due mesi alla Wagner per portarla all’argento nei campionati mondiali di Dortmund 2004. Se non altro Robin Wagner ebbe il merito di liberare la Cohen dalla perenne sensazione di ricerca della perfezione: “My sense is that Saha’s been really preoccupied with perfection, i am going to try to free her of that. I think if she can go out there and say: ‘Here is my moment to share my skating and my artistry’, she’s going to free herself of this burden of having to be perfect. I think perfection will happen all by itself”. Se ciò accadesse a Torino non ci sono dubbi che sarebbe oro. Se non altro la Cohen potrebbe vantare di aver avuto i migliori allenatori di tutti i tempi: John Nicks (allenatore dei campioni del mondo 1979 specialità coppie Tai Babilonia e Randy Gardner e che allenò per un breve periodo anche la leggendaria Peggy Fleming), Tatiana Tarasova e Robin Wagner.

Ai mondiali del 2003 Sasha atterra la sua prima combinazione triplo/triplo (triplo lutz/triplo toeloop), nel 2002 al Crest Whitestrips Challenge aveva fatto un triplo toeloop/Loop/triplo salchow, ma ad inizio carriera era capace anche del quadruplo Salchow, su cui iniziò a lavorare all’età di 16 anni, atterrò il primo quadruplo salchow in competizione allo Skate America del 2001. Pertanto tecnicamente è capace di grandi cose (combinazioni triplo lutz/triplo toeloop, triplo toeloop/triplo toeloop e triplo loop/triplo loop) come e meglio delle sue dirette rivali, tuttavia la sua statura non giova alla spettacolarità dei suoi salti. Sasha considera la prestazione ai nazionali USA 2002 come una delle sue migliori performance.

Anche se il pubblico Europeo non ha potuto godere della “perfezione” targata Cohen numerose sono state le sue performances perfette: Campbell’s Classic 2003 (SWAN LAKE), dove la Cohen concesse solo l’argento alla Kwan, ma alcuni considerano il Marshall ‘s World Figure Skating Challenge 2004 come la migliore prestazione di tutti i tempi.

HANNO DETTO DI LEI: “My sense was that when i’ve watched her in the past, she looked like a beautiful porcelain ballerina on one of those music boxes encased in glass. I need to break the glass and let emotions start to come out”. – Robin Wagner

DICE DI LEI: “I would like to win but mostly keep being there for myself, to get a little more confidence and trust in myself. I’ve got lots of goals.” – Sasha Cohen -

E’ curiosissima, meticolosa, alla perenne ricerca dei processi che possono condurre alla perfezione: “When i want to know something, i ask. I need to know; it’s very important in the learning process. It’s very important to understand the process of technique and the process of artistry, where it comes from and why i make it”. – Sasha Cohen -

Ad un atleta tanto perfezionista e tenace non si potrebbe che augurare la perfezione in quel di Torino.


 

 
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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"