Mosca,
19 marzo 2005 - Prime ad
arrivare in conferenza stampa Carolina
Kostner (nella foto) e Sasha Cohen.
Domanda: Carolina,
il tuo momento più bello
qui a Mosca?
Carolina: non dimenticherò
mai quello che ho provato. Tutte
le paure che avevo quando sono scesa
sul ghiaccio sono scomparse. Non
ho mai provato emozioni così
forti.
Domanda: in vista
di Torino credi che questo bronzo
sia un bene o no?
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Carolina:
non so. Sono solo molto contenta
di pattinare a Torino in occasione delle Olimpiadi.
Non vedo l'ora che arrivino quei giorni, per
pattinare davanti alla mia gente, per il mio
Paese.
Domanda:
è
da tanto tempo che l'Italia non vinceva una
medaglia nell'artistico donne. Dal 1978...
Carolina: lo so e non ho
davvero parole per descrivere quello che provo
in questo momento.
Domanda:
abbiamo
visto Stephane Lambiel fare un gran tifo.
C'è qualcosa fra di voi?
Carolina: siamo grandi amici.
Vediamo molte cose allo stesso modo, abbiamo
praticamente iniziato insieme, condiviso così
tante emozioni. Ci aiutiamo e ci sosteniamo
a vicenda, sia in allenamento che in gara.
Domande per
Sasha Cohen, medaglia d'argento
Domanda:
non
sembri soddisfatta dell'argento, è
così?
Sasha: penso che avrei potuto
pattinare meglio. Effettivamente, dopo anche
l'argento dell'anno scorso, speravo nell'oro.
Ma, vista la mia stagione un po' travagliata
e visto il nuovo regolamento va bene così.
Domanda:
cosa
credi ti manchi per fare quel passo in più
che portebbe consegnarti la medaglia d'oro?
Sasha: è una bella
domanda! Sono circa due anni che me la faccio
e ancora non ho trovato una risposta. Credo
che dovrò lavorare molto per avere
maggiore confidenza con il nuovo sistema di
giudizio.
Domanda
per Carolina e Sasha: entrambe
avete fatto delle grandi combinazioni per
poi sbagliare elementi più semplici.
Come mai?
Carolina: dopo una settimana
così intensa inizi ad essere stanco.
E, soprattutto la seconda parte del libero,
diventa molto difficile. Credo sia per questo
che escono gli errori, per stanchezza. Dopo
il primo sbaglio mi è costata davvero
una grande fatica ritrovare la concentrazione
e l'energia per portare bene a termine il
programma.
Sasha: credo che si sbagli
quando non si è sicuri di quello che
si sta facendo. Non ero abbastanza sicura
di me stessa, poi alla fine effettivamente
ero anche stanca.
Domande per
Irina Slutskaya, medaglia d'oro
Domanda: come stai Irina?
Irina: non posso descrivere
quello che sto provando. Questa è senza
dubbio la medaglia a me più cara. Le
mie mani tremano ancora, ho ancora le guance
bagnate dalle lacrime, credo di stare ancora
piangendo. Ero molto nervosa oggi, dopo la
scorsa stagione, dopo la malattia, ho lottato
con tutta me stessa e sono tornata. Vincere
qui a Mosca è un sogno che si avvera.
Domanda:
In
Novembre 2003 ti spostavi da un dottore all'altro.
Allora avresti mai pensato di essere qui oggi?
Irina: quando stai male non
hai molte alternative, devi affrontare la
cosa e basta. Spero di essere un esempio per
tutti quelli che in questo momento stanno
affrontando una malattia.
Domanda:
come
stai ora? Hai detto che hai ancora qualche
problema
Irina: ora sto meglio, ho
avuto un'ultima ricaduta a dicembre, ma ora
va meglio. Sto ancora prendendo le medicine,
a volte influiscono sul mio morale, spesso
ho degli sbalzi di umore. Poi mi danno problemi
anche a livello fisico, ci sono giorni in
cui non sento le gambe. Ma cerco di conviverci,
come fanno molti. Prendo le mie pastiglie
e cerco di condurre una vita normale.
Domanda:
sei
tornata la numero 1. Cosa devi fare per rimanre
al top?
Irina: devo continuare a
essere esattamente come sono ora.
Domanda:
cosa
ti ha detto il tuo coach dopo il libero?
Irina: perchè non
avevo fatto il Lutz (al suo posto ha inserito
una terza combinazione triplo Ritt.-doppio
Ritt, aveva già fatto altri due tripli
Ritt e quindi le è stato calcolato
solo il salto doppio, n.d.r.)... Scherzi a
parte poi mi ha fatto le sue congratualazioni.
Erano tutti lì, Zhanna (Gromova) la
mia coach, i miei coreografi. Zhanna è
un genio del pattinaggio, magari meno nota
di altri, ma davvero un genio. Voglio ringraziarla
e ringraziare tutti quelli che hanno lavorato
con me. Ringraziare anche il mio medico.
Domanda
per le tre medaglie: qual
è stato il vostro primo pensiero appena
terminato il libero?
Irina: Non pensavo all'extra
Ritt. Piangevo e basta. In realtà per
il nervosismo ho pianto tutto il giorno. Per
qualche minuto non riuscivo a credere a quello
che avevo fatto. Ho presentato il mio miglior
pattinaggio proprio nel momento in cui mi
serviva di più.
Sasha: ero contenta. Stanca
ma contenta di aver finito in tempo! (a Sasha
è stata data una detrazione di -1 per
extratime nello short, n.d.r.)
Carolina: pensavo che non
mi sentivo più le gambe!