Torino,
31 gennaio 2005 - I campionati
Europei di pattinaggio di figura
si sono appena conclusi, e già
si cominciano a fare i primi bilanci.
Qui riportiamo quanto dichiarato
durante la conferenza stampa di
venerdì sera dal Presidente
dell'ISU Ottavio Cinquanta
(nella foto).
Domnda: Mr. Cinquanta,
qual è il suo primo commento
su questi campionati?
Ottavio Cinquanta: "Sono
molto soddisfatto di quanto ho visto
fino ad ora.
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Qui
al Palavela si sono svolte competizioni di
altissimo livello. Prendiamo per esempio la
gara del libero maschile. Dal quarto al sesto
posto abbiamo tre atleti con punteggi che
si distanziano di pochi decimi. I loro punteggi
vanno dal 196.47 (Lambiel) al 195.47 (Van
Der Perren). Un punto. E tutti sanno cosa
significhi un misero punto nel pattinaggio
di figura, un punto è praticamente
nulla, la differenza potrebbe essere stata
fatta da una semplice rotazione (e infatti
per il bronzo mancato da Stephane Lambiel
è proprio così, una rotazione
scarsa di più di un quarto di giro
sul triplo Axel, consideratogli quindi solo
doppio, n.d.r.)".
Domanda:
primi
bilanci anche per il nuovo sistema di giudizio.
Cosa ne pensa?
Ottavio Cinquanta: "Dopo
lo scandalo di Salt Lake City abbiamo affrontato
un periodo di crisi, ma ora, grazie a questo
nuovo sistema di giudizio, credo si possa
garantire una maggior trasparenza. E' una
delle nostre responsabilità garantire
agli atleti un buon giudizio, il più
oggettivo possibile. Noi stiamo lavorando
per raggiungere la perfezione. Attualmente
questo sistema non è perfetto, ma è
comunque ottimo. Ora il nostro compito consisterà
nel formare buoni giudici. Dobbiamo organizzare
molti seminari e corsi di aggiornamento, affinchè
i giudici imparino il nuovo metodo. Il sistema
è complicato, è un po' come
guidare una Ferrari e i giudici devono essere
in grado di utilizzarlo al meglio. La cooperazione
dei giudici sarà un tassello fondamentale
per il futuro di questo nuovo sistema di valutazione".
Domanda:
Valentino
Castellani (Presidente del TOROC) ha dichiarato
come questi Europei vengano considerati a
tutti gli effetti una prova generale per Torino
2006. E' d'accordo?
Ottavio Cinquanta: "Sicuramente
credo che questo evento abbia un'enorme importanza
nell'ottica della preparazione a Torino 2006.
Credo anche che per organizzare un'Olimpiade
al meglio sia necessaria la maggiore cooperazione
possibile tra tutte le Federazioni. Ma noi
non dobbiamo guardare solo all'anno prossimo.
Torino 2006 deve essere soprattutto una porta
sul futuro. Giusto ieri facevo notare come
quasi sempre negli ultimi 30 anni le città
che hanno organizzato i Giochi non siano poi
riuscite a sfruttare le strutture realizzate
per quell'occasione. Ecco perchè sono
particolarmente interessato a verificare,
in collaborazione con Castellani, se sussista
un legame concreto tra Torino 2006 e il futuro
dello sport dopo Torino 2006. Lo sport richiede
molti soldi, grandi risorse finanziarie e
spesso le Federazioni non sono in grado di
far fronte a determinati costi".
Domanda:
per
quanto riguarda il futuro delle Gare Grand
Prix cose si prospetta?
Ottavio Cinquanta: "Siamo
consci del fatto che il circuito GP necessiti
una revisione e, forse, un grande cambiamento.
Il problema è la scarsa propensione
dei grandi campioni a partecipare a queste
gare. Noi non possiamo certo obbligare gli
atleti, ma le gare Grand Prix sono un grande
investimento per l'ISU, cercheremo anche una
maggiore collaborazione da parte delle Federazioni
Nazionali".