Domanda: 
                              come avete lavorato sui nuovi programmi?
                              Maurizio: "La 
                              danza originale ha come tema il latino americano. 
                              Un ritmo a noi congeniale. Stiamo lavorando molto 
                              anche con ballerini di latino americano. Il libero, 
                              invece, proprio per il nuovo sistema di giudizio, 
                              è stato un po' più sofferto. L'abbiamo 
                              rimaneggiato tre volte, ma ora siamo sulla strada 
                              giusta. La collaborazione con Natalia 
                              Linichuk, poi, dà quel giusto sapore internazionale 
                              alla nostra preparazione".
                              Barbara: "Sulle musiche 
                              non svelo nulla, neanche sotto tortura! Dico solo 
                              che ci piacciono molto e ci danno una nuova energia. 
                              Nel 2002 per il programma libero avevamo scelto 
                              musiche brillanti (I will survive di Gloria 
                              Gaynor, n.d.r.), quest'anno presenteremo qualcosa 
                              di completamente diverso. Non si tratta 
                              di una musica drammatica, ma è comunque un 
                              pezzo molto intenso, imponente".
                            Domanda: 
                              data probabile per l'esordio in gara?
                              Maurizio: "Direi 
                              una gara nazionale di dicembre. Poi parteciperemo 
                              ai nazionali assoluti di gennaio. Per gli Europei, 
                              invece, ancora non abbiamo deciso."
                            Domanda: 
                              cosa significa, per te Barbara, da mamma, rientrare 
                              a pochi giorni dall'annuncio del ritiro di Stefania 
                              Belmondo?
                              Barbara: "Essere 
                              mamma è un'esperienza incredibile. Ho saputo 
                              della decisione di Stefania e la capisco. Lei sta 
                              ancora allattando! Un peccato perchè poteva 
                              fare, ancora una volta, grandi cose.
                              Per tornare a me... che dire Giorgia ha 14 mesi, 
                              ogni tanto viene a vedermi e quando sente la musica 
                              balla! Deve aver preso qualcosa da me, evidentemente. 
                              Per il resto mi sento una brava mamma, anche se, 
                              ovviamente, i nonni mi aiutano moltissimo.
                              La maternità mi ha cambiata. 
                              Me la prendo meno per certe cose che, solo 3 anni 
                              fa, mi avrebbero fatto infuriare. Ora non ho scogli, 
                              vado dritta per la mia strada."
                            Domanda: 
                              avete riscontrato particolari cambiamenti fisici?
                              Maurizio: "Come peso siamo a dei 
                              livelli ottimali. Barbara, dopo la gravidanza, è 
                              tornata in forma in brevissimo tempo. Non abbiamo 
                              problemi sotto sforzo, anzi. L'altro giorno durante 
                              i test, quando mi hanno detto che poteva bastare, 
                              io mi sentivo di poter premere ancora un po' di 
                              più sull'acceleratore. Quest'estate abbiamo 
                              fatto due esibizioni (durante il tour dello 
                              Stars On Ice n.d.r.)  e siamo 
                              usciti senza il minimo fiatone. Non ci capitava, 
                              credo, dal 1998!"
                            Domanda: 
                              cosa vi è mancato in questi tre anni di stop 
                              e cosa vi ha convinti a tornare?
                              Maurizio: "Ci 
                              è mancata la competizione. Abbiamo fatto 
                              spettacoli, girato il mondo, Barbara ha insegnato, 
                              io ho fatto parte della Commissione Tecnica nazionale 
                              e sono diventato technical specialist, siamo stati 
                              parte dell'organizzazione di Torino 2006. Sono state 
                              esperienza importanti che ci hanno permesso di vedere 
                              il pattinaggio da nuovi punti di osservazione. Ma 
                              l'adrenalina e la voglia di fare una gara 
                              hanno covato sotto le braci e ora sono esplose. 
                              Questi tre anni di pausa ci hanno ravvivato dal 
                              punto di vista mentale e fisico. Devo ammettere 
                              che quando Barbara mi ha buttato lì la proposta 
                              di rientrare non ci ho messo molto a dire SI'. Ho 
                              aspettato per tre anni che me lo chiedesse... sapete 
                              un po' come accade a due innamorati che si girano 
                              attorno e poi, un giorno...
                              Ma voglio spendere qualche parola anche per i nostri 
                              tifosi... Splendidi. Un calore, un entusiasmo impagabili".
                            Barbara: 
                              "Dopo 
                              l'esperienza di Salt Lake City ero satura, non ne 
                              volevo più sapere e ho smesso. Poi, l'anno 
                              scorso mi sono messa a insegnare. Ho partecipato 
                              agli Europei come allenatrice di Alessia 
                              Aureli e Andrea Vaturi e credo sia stata 
                              l'esperienza più dura della mia vita!. Solo 
                              ora capisco cosa significhi stare lì e non 
                              poter far nulla per i tuoi ragazzi. Devo dire che 
                              stare fuori non mi è piaciuto molto. E poi 
                              ho visto che mancavamo. Noi mancavamo a 
                              questo sport. E così è scattata 
                              la scintilla. Siamo partiti con calma, andando per 
                              gradi. Ma questa decisione l'avevamo già 
                              presa prima dell'estate. E' stata dura mantenere 
                              il segreto fino a oggi".
                            continua