11 ottobre 2005 - Al via domani
il Karl Schaefer Memorial,
ultima chance di qualificazione
per Torino 2006. Tra gli aspiranti
a "un posto al sole" anche la
coppia ungherese di danza formata da Nora
Hoffman e Attila Elek (nella foto).
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Riportiamo
una loro intervista rilasciata alla stampa ungherese.
Domanda:
la
scorsa stagione i vostri risultati non vi hanno
permesso di ottenere la qualificazione per Torino.
Veniva dato, però, scontato che sareste riusciti
a staccare il biglietto olimpico a Vienna. E' davvero
così scontato?
Hoffman/Elek: noi dobbiamo assolutamente
farlo. Basandoci sui risultati dell'anno scorso
e sui concorrenti in gara dovremmo finire la gara
al terzo posto. E vogliamo che vada così.
Non ci accontenteremo di un piazzamente inferiore
anche se, come sempre, il nostro obiettivo primario
è pattinare a un buon livello.
Domanda:
chi
saranno i vostri diretti rivali?
Hoffman/Elek: Fraser/Lukanin e
sicuramente i rientranti lituani Drobiasko/Vanagas
che, crediamo, siano candidati al primo posto.
Domanda:
è
il vostro debutto o avete già affrontato
qualche gara in questo inizio di stagione?
Hoffman/Elek: no. Abbiamo preferito
non gareggiare. Ci siamo concentrati sulla preparazione
dei programmi. Ora anche in Ungheria abbiamo uno
specialist in danza ed è stato più
semplice capire i vari livelli tecnici che richiede
il regolamento.
Domanda:
quali
sono i vostri programmi per questa stagione?
Hoffman/Elek: per l'original
latina presentiamo un cha-cha-cha,
una rhumba e una samba.
Il libero è un flamenco
riarrangiato con sapore orientale.
Domanda:
con
chi avete costruito le coreografie?
Hoffman/Elek: con Nyikolaj
Morozov. Abbiamo lavorato con lui in America.
Domanda;
anche
la vostra connazionale Julia Sebestyen ha lavorato
con Morozov. Vi siete incontrati?
Hoffman/Elek: no, quando noi siamo
arrivati lei aveva già finito.
Domanda:
cosa
ne pensate dell'affaire Belbin/Agosto?
Hoffman/Elek: non abbiamo particolari
opinioni in proposito. Ma siamo sicuri che se Tanith
non riuscirà ad avere la nazionalità
americana per tempo, gli Stati Uniti non avranno
certo problemi a mandare un'altra coppia al loro
posto.