Una gara emozionante,
segnata da un graditissimo ritorno e da una
imprevedibile sorpresa. Ecco, in poche parole
descritto il libero femminile che ha assegnato
le medaglie nel Gran Prix di Cina.
Ma procediamo con ordine. Prima a scendere in
pista nell'ultimo gruppo di merito la statunitense
Angela Nikodinov, prima a Skate
America 2004.
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Purtroppo
non all'altezza delle gara di Pittsburgh la sua
prova. Dopo un buon triplo Ritberger iniziale, infatti,
Angela cade sul triplo Lutz e da lì non riesce
più a riprendere le redini della gara. Terminerà
addirittura ultima con un bassissimo 74.68.
Dopo
di lei è la volta della russa Viktoria
Volchkova, seconda nello short program.
Bella la sua performance, sulle note del "Dottor
Zivago", solidi i salti, solo un errore sull'atterraggio
del secondo triplo Lutz (due piedi) e molto elegante
la sua pattinata. La giuria la paga con 101.02 e
Viktoria si porta al comando. Terza a scendere in
pista dopo la moscovita è Joannie
Rochette (nella foto in alto).
La diciottenne canadese deve però aspettare
qualche minuto, per permettere di pulire il ghiaccio
dai petali dei fiori omaggiati alla Volchkova. Un'attesa
non brevissima che avrebbe potuto influire sulla
concentrazione dell'atleta. Invece Joannie si dimostra
fredda e determinata. A operazioni concluse attacca
il duo disco ("L'uccello di fuoco" di
Igor Stravinski) e mostra tutta la sua bravura di
saltatrice, esibendosi in due combinazioni, triplo
Toeloop-triplo Toeloop, triplo Lutz-doppio Toeloop,
e in una sequenza triplo Flip-triplo Salchow davvero
pregevole. L'unica incertezza arriva, come da copione,
sul secondo triplo Lutz. Un'incertezza che, però,
non pregiudica una splendida prova, ben
pagata dai giudici (102.68) che la porta al primo
posto nel libero, seconda in classifica generale
dietro a Viktoria.
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E'
ora la volta della leader Irina Slutskaya
(foto a lato), al rientro dopo un anno
di lontananza dalle gare dovuto a problemi di
salute. Il suo libero sulle note di "Wonderland"
e “Whispers from the Mirror” ci
riporta la Slustskaya che tutti conosciamo.
Fortissima sui salti, belle soprattutto le combinazioni,
quella iniziale triplo Lutz-doppio Toeloop e
la tripla, triplo Slachow-doppio Ritberger-doppio
Toeloop. Stupende e difficilissime anche le
trottole, su tutte la rovesciata che
viene accreditata dalla giuria tecnica addirittura
con un Livello 3. |
Entusiasta
il pubblico, che la sostiene dalla prima all'ultima
nota del disco, fino a chiudere, ancora prima che
escano i punteggi, con un vero boato. 114.84 il
totale per Irina, e leadership inattaccabile. L'oro
è praticamente suo.
Tocca
ora a Miki Ando, forse l'unica
atleta in grado di prodursi in una rimonta spettacolare.
Ma Miki non è quella di una settimana fa
a Nagoya. Nonostante sei tripli il podio
resta lontano.
Incontentabile
in conferenza stampa la Slutskaya,
"il mio libero è stato buono, ma
non eccezionale - esordisce - credo di
poter fare di meglio. In ogni caso sono felice per
la vittoria, era molto tempo che non conquistavo
un trofeo Gran Prix. Ho dovuto affrontare molti
problemi fisici ultimamente, sono contenta ora di
essere qui e di essere tornata a pattinare su buoni
livelli".
Incontenibile, d'altro canto, Jeannie Rochette,
al suo primo bronzo in una gara Gran Prix. "Sono
molto orgogliosa di questo libero - commenta
- soprattutto dopo uno short non proprio esaltante
(solo quinta, n.d.r.). Ho passato brutti secondi
mentre pulivano la pista, sentivo crescere la tensione
e il nervosismo. Ma sono riuscita a mantenermi calma.
O almeno il più calma possibile, data la
situazione".
Ora vedremo se quella
che sembra una stella nascente del pattinaggio femminile
sarà in grado di riconfermarsi in Francia.
Certo che, nel caso Jeannie raggiungesse la Phaneuf
alle finali Gran Prix, sarà interessante
assistere al confronto tra le due canadesi terribili.
n.g.
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