24 novembre 2005 - "Il nuovo
regolamento ha spostato l'attenzione sulla
tecnica, ma ora dobbiamo recuperare anche
il lato artistico. Questo deve essere il prossimo
obiettivo per l'ISU". |
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Con
queste parole Gwendal Peizerat esprime a Julien
Pretot (Reuter) tutta la sua preoccupazione
per la categoria che l'ha visto vittorioso, in coppia
con Marina Anissina, alle scorse
Olimpiadi di Salt Lake City.
"Questo
sistema rende molto difficile trovare nuove stelle,
nuovi personaggi. I pattinatori sono troppo concentrati
sulla tecnica per poter mostrare la loro vena artistica
e la loro vera personalità" aggiunge
il francese.
"E'
come se ci fossero troppi vincoli, troppi elementi
imposti" gli fa eco Marina Anissina.
Un punto
di vista non condiviso dal presidente dell'ISU Ottavio
Cinquanta, senza dubbio tra i maggiori
fautori di questo nuovo sistema di giudizio.
"Già
a Nagano i giornalisti mi dicevano che la danza
era troppo soggetta al giudizio soggettivo dei giudici.
Questo è uno sport, non un'esibizione. Per
salire sul podio ora si devono seguire delle regole.
Sono orgoglioso che anche la danza sia diventata
uno sport nel vero senso della parola, non solo
qualcosa basato sulle emozioni di chi guarda. Ora
ci sono regole, regole che si devono seguire se
si vuole ottenere una medaglia".
Una
strenua difesa, ma Marina riesce comunque
ad avere l'ultima parola. "Ben
vengano le regole, ma non dimentichiamoci che c'è
un pubblico che ci guarda!".