16 novembre 2005 - Pubblichiamo la
traduzione di un’intervista a Brian
Joubert (nella foto) trovata sul
web (a cura di Julien Divisia).
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Quali
insegnamenti ha tratto dal suo 3.o posto a Skate
America?
B.J. : Skate America mi ha permesso
di capire lo stato della mia preparazione. So che
gli inizi di stagione sono sempre un po’ difficili.
Conosco meglio i punti su cui devo ancora lavorare
e sono deciso ad affrontarli a fondo.
Dopo
questa gara, lei occupa il terzo posto nella classifica
mondiale della federazione internazionale. Una bella
soddisfazione?
B.J. : Fa sempre piacere essere
tra i migliori. Io lavoro per arrivarci. Ma i miei
obiettivi quest’anno sono chiari, prima di tutto
i Giochi (olimpici) e i campionati del mondo e d’Europa.
I
programmi di quest’anno, in che cosa le si addicono
più di quelli del passato?
B.J. : Il corto è sul tema
di James Bond. E il lungo su “Lord of the dance”.
Sono programmi con del movimento, su musiche rapide.
E’ il campo in cui mi sento più a mio agio.
Il
Trofeo Bompard costituisce una tappa decisiva rispetto
alla sua preparazione per i Giohi di Torino?
B.J. : Il Bompard fa parte delle
sei prove che permettono di disputare la finale
del Grand Prix in Giappone, a dicembre, riservata
ai migliori di ogni categoria. Io mi mi sento in
dovere di vincere una di queste prove e mi piacerebbe
che fosse in Francia. Fare una buona prestazione
al Bompard, è anche l’occasione per brillare
davanti al mio pubblico.
Lei
ha operato dei cambiamenti nel suo staff quest’anno
per avere a disposizione tutte le carte vincenti.
Che contributo le danno?
B.J. : Avevo già lavorato
per due anni col mio coreografo Nikolai Morozov,
specialmente su Matrix. Quanto al mio allenatore,
Andrei (Berezintsev), è Andrei.... la sua
presenza è indispensabile. Sono molto contento
della squadra che mi sta attorno. Noi siamo consapevoli
che c’è ancora del lavoro da fare. I programmi
senza dubbio evolveranno in questo senso. L’appuntamento
è a Bercy!
traduzione
a cura di Laura Bonaccorti