22
marzo 2005 - In occasione del libero
coppie artistico dei mondiali moscoviti
ArtOnIce ha incontrato Ingo Steuer,
ex grande campione della categoria insieme
alla sua inseparabile Mandy Woetzel (nella
foto i tedeschi durante un programma di
gara).
|
|
|
Medaglia d'oro ai
mondiali del 1997, medaglia di bronzo alle Olimpiadi
di Nagano (1998), una volta oro e tre volte argento
ai campionati Europei, quattro volte campioni nazionali.
Un curriculum così la Germania ancora se
lo sogna!
Ma, se andiamo a
vedere i risultati di quest'anno, le cose per il
team tedesco potrebbero cambiare. La neo coppia
(pattinano insieme da circa due anni) formata da
Aliona Savchenko e Robin Szolkowy
sembra infatti sulla via giusta. Quarti agli Europei
di Torino e sesti ai mondiali
di Mosca (primi dietro alle due superpotenze
Russia e Cina) i due tedeschi potrebbero anche puntare
a una medaglia. E gran parte del merito va proprio
a Ingo Steuer, allenatore e coreografo di Aliona
e Robin.
ArtOnIce:
allora
Ingo, prima di tutto complimenti per i risultati
che state ottenendo, ma, ci dica, come è
allenare?
Ingo Steuer: molto diverso da pattinare
e, forse, è anche più difficile. In
definitiva il programma lo esegui anche tu, però
fuori dal ghiaccio. E poi la tensione, il fatto
che in ogni caso non puoi fare nulla per i tuoi.
Insomma, si perde peso!
ArtOnIce:
come
avviene la scelta e la costruzione di un programma?
Ingo Steuer: è un passaggio
molto difficile. La scelta della musica e poi della
coreografia è fondamentale per la riuscita
di tutta una stagione. Bisogna vedere come va l'insieme,
quale è l'impatto del programma sul pubblico
e qual è l'impatto del programma sui giudici.
ArtOnIce:
quanto
ha cambiato il nuovo regolamento il vostro metodo
di allenamento?
Ingo Steuer: parecchio. Ora bisogna
guardare e curare molto più aspetti rispetto
a prima. Soprattutto le piccole cose, come le transitions,
hanno assunto una grande importanza all'interno
di un programma. Non contano più solo salti
o elementi tecnici, ma anche la qualità generale
del pattinaggio. E poi c'è la questione dei
Livelli che aggiunge ulteriore mole di lavoro. Insomma
è diventato tutto molto più complesso.
ArtOnIce:
cosa
ne pensa di questo nuovo sistema? Secondo lei è
effettivamente più oggettivo? E' un passo
nella direzione giusta per risolvere i problemi
palesati dallo scandalo di Salt Lake City?
Ingo Steuer: credo che effettivamente
abbia portato maggiore oggettività, le cose
ora sono più, come posso dire, eque. Mi rimane
però ancora qualche dubbio su determinati
aspetti di questo regolamento, per esempio sulla
faccenda dei componentes. In ogni caso credo siamo
ancora in una fase di test. Questo è stata
la prima stagione in cui il nuovo sistema di giudizio
ha operato a tutti gli effetti. Direi che bisognerà
aspettare ancora 2 anni per poter tirare le somme.
Le Olimpiadi di Torino dell'anno prossimo saranno
un banco di prova molto importante.
ArtOnIce:
ci
parlava dei components. Cosa le rimane oscuro?
Ingo Steuer: ah... ride...
sui components davvero ancora non mi esprimo. Dico
un bel 'no comment'. Sinceramnete non li ho ancora
capiti, non riesco a inquadrare bene come funzionino.
Insomma al momento mi lasciano quantomeno perplesso.
ArtOnIce:
non
crede che questo nuovo sistema di giudizio tenda
ad uniformare un po' le cose? Per esempio molti
nella danza si lamentano che i programmi sono praticamente
identici tra loro. La questione dei Livelli fa perdere
molta originalità. Cosa ne pensa?
Ingo Steuer: sì, in effetti
da un certo punto di vista questo può essere
anche vero. Però non ritrovo grossi problemi
nella nostra categoria. Anzi, ora siamo quasi costretti
a cercare una certa originalità per differenziarci
e per attirare l'attenzione delle giurie.
ArtOnIce:
grazie
Ingo per la sua disponibilità. In bocca al
lupo per la prossima stagione.
Ingo Steuer: grazie a voi. Per
l'anno prossimo ci sarà molto da lavorare.
La stagione olimpica è sempre un periodo
molto particolare, ma noi siamo sicuri dei nostri
mezzi e speriamo di fare bene.
n.g.