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» Frank Carroll, uno sguardo alla squadra americana in vista di Torino 2006

31 marzo 2005 - Che i russi la facessero da padroni a Mosca era più che prevedibile. Quattro medaglie (potremmo dire quattro e mezza visto l'argento degli ucraini Grushina/Goncharov nella danza), di cui tre ori, un argento e un Plushenko ritirato.
Ma per gli Stati Uniti le cose non sono poi andate così male. Un bellissimo argento nella danza con Tanith Belbin e Ben Agosto, un altro argento con Sasha Cohen e il bronzo più che inaspettato di Evan Lysacek.

 

Ecco, da queste basi, gli americani partiranno alla conquista di Torino 2006.

"A Mosca abbiamo ottenuto un terzo e un quarto posto nella categoria maschile - ha commentato il grande Frank Carroll (nella foto con la sua ex allieva Michelle Kwan) in una recente intervista - a Torino una medaglia ci scapperà senz'altro. Le ragazze possono fare ancora meglio, magari due medaglie. Le coppie di artistico sono fuori dalla nostra portata, ma nella danza abbiamo una grande squadra. Peccato che Tanith non possa gareggiare a Torino per questioni di cittadinanza (è canadese, otterrà la cittadinanza americana solo nel 2007, n.d.r.)".

Il che lascia lo squadrone a stelle e strisce molto forte nel singolo, ma un po' deboluccio per le categorie di coppia.

"Per quanto riguarda il singolo maschile - continua Carroll - Johnny Weir ha tutte le carte in regola per essere la stella del prossimo quadriennio. Se riesce a presentare un quadruplo potrà lottare per il podio a Torino. Evan, che ho il piacere di allenare, ha dimostrato in questa trasferta mondiale di valere moltissimo, nonostante il programma corto sia stato decisamente più solido del lungo. Per quanto riguarda Tim (che Frank ha allenato fino a qualche tempo fa), quello che deve fare è recuperare solidità sui suoi salti. Ma non dimenticherei nè Michael WeissMatt Savoie, entrambi potrebbero centrare la qualificazione".

"Nel settore femminile - conclude - Sasha Cohen riproverà la sua via per l'oro. Purtroppo sia a questi mondiali che a quelli dell'anno scorso a Dortmund Sasha non è stata perfetta proprio nel momento cruciale. Ma, dopo due argenti, sarà sicuramente più forte e il ritorno in California con John Nicks sembra averle fatto bene. Ha davanti a sè quasi un anno e non escludo che possa diventare la più forte pattinatrice americana. Senza nulla togliere a Michelle Kwan che, nonostante sia un po' in difficoltà con il nuovo sistema di giudizio, credo potrà dare ancora moltissimo. E poi quell'oro le manca da troppo tempo. Rimangono da tenere d'occhio Emily Hughes (sorellina di Sarah, oro alle olimpiadi di Salt Lake) e Kimmie Meissner".

n.g.


 
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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"