1° luglio 2005 - Continua l'intervista
a Marina D'Agata.
ArtOnIce: Marina, hai commentato
grandi campioni, chi ti è rimasto nel
cuore?
Marina: come si fa a scegliere...
Boitano, la Witt,
Browning. |
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Il canadese
con il suo "Cantando sotto la pioggia"
(lo trovate nella sezione video, n.d.r.) ha fatto
la storia di questo sport.
ArtOnIce:
e
oggi? Chi ti colpisce oggi?
Marina: Michelle Kwan è favolosa.
Mi piace anche Sasha Cohen, soprattutto
lo short dell'anno scorso era fantastico. Lei ha
delle trottole e delle spirali meravigliose, non
salta molto alto, ma d'altronde è uno scricciolo.
ArtOnIce:
ritornando
per un momento ai mondiali, abbiamo detto di Carolina,
e delle nuove stelle della danza americana cosa
ne pensi?
Marina: Belbin e Agosto sono bravissimi.
Potrebbero mettere a rischio lo strapotere russo.
E, a proposito di russi, nel singolo li vedo un
po' in crisi.
ArtOnIce:
e
del francese Joubert che ne pensi?
Quest'anno ha clamorosamente buttato un'occasione
d'oro.
Marina: ammetto, e non credo di
essere la sola, che Brian con il programma di quest'anno
non mi piaceva. Anche se, a voler essere obiettivi,
bastava pattinasse come ha fatto a Torino per vincere.
ArtOnIce:
e
in Italia, a quando i quadrupli?
Marina: difficile, soprattutto
per la mentalità. Da noi si ha quasi paura
di cadere. Una caduta è come un affronto.
Non si rischia nulla. E poi i genitori sono terribili,
si deve sempre fare i conti con loro. Anche se qualche
eccezione c'è. Prendiamo, per esempio, Maurizio
Zandron. Nei test a Cavalese sarà
caduto non so quante volte sul doppio Flip. Ma è
così che si cresce, sbagliando e riprovando.
ArtOnIce:
ma
che cosa manca ai nostri atleti per raggiungere
il top?
Marina: ecco, anche qui è
un problema di mentalità. I nostri sono abituati
troppo bene. La Russia sforna campioni
perchè là questa è una via
per scappare dalla miseria. Negli Stati
Uniti è il contrario, con tutti
gli sponsor si pattina per i soldi. E poi in Italia
ci sono anche problemi di organizzazione. Prendi
Roma per esempio, dove alleno io. Le piste sono
pochissime, magari in punti scomodi da raggiungere.
Magari ci metti anche più di un'ora per arrivare.
E' un problema.
ArtOnIce:
ci
hai detto che alleni. Hai messo gli occhi su qualche
talento in erba?
Marina: ah, i giovani sono splendidi.
E' una gioia lavorare con loro. In questo periodo
sto allenando una ragazzina di nome Silvia. E' molto
brava sulle trottole, interpreta bene, ha delle
belle spirali e la Biellman bilaterale. Dobbiamo
lavorare un po' sui salti.
ArtOnIce:
che
coicindenza! Un'altra Silvia nel tuo destino, dunque.
Marina: sì, spero abbia
miglior fortuna della mia Silvia Fontana. Lei è
stata davvero sfortunata. Nei momenti in cui sembrava
andare meglio è stata sempre bloccata. Prima
la morte del padre, poi la frattura alla gamba.
Ma ora è una splendida pattinatrice. In America
fa faville negli show.
ArtOnIce:
un'ultima
domanda. Cosa ne pensi del probabile (ormai quasi
certo) rientro di Barbara e Maurizio?
Marina: Barbara e Maurizio sono
eccezionali, capisco la loro voglia di rimettersi
a pattinare, di lavorare. Spero ci diano ancora
grandi gioie.
Ringraziamo
Marina D'Agata per la sua disponibilità.
Parlare con lei di pattinaggio è estremamente
piacevole. Sarà passato qualche anno, ma
il suo amore per questo sport è rimasto immutato.
n.g.