10 giugno 2005 - Guai in vista per
Brian Joubert (nella foto),
medaglia d'argento agli Europei di Torino
e accreditato pretendente al podio olimpico.
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Il diciannovenne
di Poitiers, infatti, ha ricevuto un richiamo
ufficiale dall'ISU (la Federazione Internazionale
di pattinaggio di figura) per non aver comunicato,
come richiesto, il suo programma di allenamento
per il periodo aprile-giugno 2005.
Le normative ISU,
infatti, prevedono che ogni atleta debba compilare
periodicamente un apposito formulario (solitamente
fornito dalla propria Federazione) in cui segnalare
luoghi e date degli allenamenti. Questo ai
fini dei controlli antidoping.
Se lo staff di Joubert non ottempererà al
più presto, il francese andrà
incontro a un secondo richiamo e a un'eventuale
squalifica da tre mesi a un anno, con il
rischio concreto di dover rinunciare ai Giochi di
Torino.
Evidentemente seccata,
la madre di Joubert ha puntato il dito contro
la Federazione francese, rea di non aver
mai inviato la modulistica necessaria. Ipotesi non
particolarmente campata per aria, considerati i
pessimi rapporti tra lo staff del ragazzo e le alte
cariche federali francesi.
Meno probabile
che la dimenticanza sia, in realtà,
un espediente per coprire l'uso di sostanze
illecite. D'altronde, nel mondo del pattinaggio
su ghiaccio, casi di doping accertati se ne sono
registrati pochissimi. Si ricorda la squalifica
della coppia di artistico Berezhnaya/Sikharulidze
(i protagonisti del contestato oro di Salt Lake
City) che, nel 2000, perse il titolo
europeo e non fu ammessa ai mondiali per un farmaco
contro il raffreddore preso dalla Berezhnaya. Nel
2002 l'americana Kyoko Ina non riuscì
a eseguire il test dopo una gara. Il giorno seguente
un medico dell'ISU si presentò a casa della
pattinatrice per farle ripetere la prova, ma lei
comunicò la sua intenzione di passare a professionista
(fatto che rendeva un'eventuale squalifica dal circuito
dilettanti praticamente senza senso). Tornando indietro
nel tempo, nel 1991 la danzatrice russa
Marina Klimova (oro olimpico nel 1992 in
coppia con Sergei Ponomarenko) fallì un controllo,
ma poi tutto si risolse in un nulla di fatto. Infine,
molti sospetti, mai confermati,
circondarono la carriera della tedesca dell'est
Katarina Witt (oro olimpico a Sarajevo
'84 e Calgary '88).