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» Il made in Japan ed il lusso sul ghiaccio delle finali del Grand Prix Isu 2005-06

2 gennaio 2006 - L’economia giapponese dopo essere crollata negli anni Novanta, toccando il fondo nel gennaio del 2002, sta continuando gradualmente la sua ripresa.

 

L’espansione delle esportazioni negli Usa ed in Cina è stata la forza trainante della svolta; l’incremento dei profitti aziendali ha significato miglioramento dell’occupazione e l’atteggiamento dei consumatori, sebbene non si sia verificato una crescita forte dei redditi, è diventato più attivo e così anche i consumi personali continuano a crescere. Si dice che i Giapponesi siano un popolo di risparmiatori tuttavia, abituati dalle loro aziende leader nel mondo in settori come materiali e macchinari, hanno sviluppato una propensione all’acquisto dei prodotti di elevata qualità nonostante i prezzi alti. Insomma se la qualità è alta il prodotto vende.

Ed allora tra gli inserzionisti delle finali del Grand Prix Isu in Tokyo (16-18 dicembre) non potevano mancare tre colossi dell’economia giapponese che nella platea appassionata dell’ice skating trovano fette di consumatori importanti: Honda, Hitachi e Nikon. Un terzetto che è tra i protagonisti della ripresa dell’economia giapponese di questi ultimi anni. A parte Honda (auto, moto…), presente nell’occasione come detto per il tipo di target sugli spalti più che per un legame diretto con il mondo del pattinaggio di figura (vedi per analogia campagna pubblicitaria Lancia in Italia), Hitachi e Nikon offrono ai consumatori (dal vivo o di fronte a televisori e pc) dell’ice skating e più in generale degli eventi sportivi i “tre nuovi tesori sacri”: fotocamere digitali, registratori DVD e televisori ultrapiatti a cristalli liquidi. Si tratta del cosiddetto “mercato digitale”, di cui si prevede in Giappone una prossima crescita notevole in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, così come già avvenuto per le Olimpiadi di Atene nell’agosto del 2004.

E dal mercato del digitale passiamo a quello del lusso (abbigliamento ed accessori griffati, gioielleria ed orologi, cosmetici e profumi) che, a livello mondiale, ha visto questo anno consolidarsi la ripresa. La crisi, che aveva raggiunto il culmine nel 2003, ha lasciato il segno, ma ora le aziende hanno ritrovato l’ottimismo, grazie soprattutto alle buone performance del Giappone e del Far East, dove ogni anno milioni di nuovi consumatori si affacciano sul mercato. In particolare il Giappone, con consumi nel settore per 21,4 miliardi di euro, consolida lo sviluppo con una forte accelerazione per profumeria e cosmesi (+14%). Non è un caso allora che sulla balaustra dello stadio del ghiaccio di Tokyo abbiamo ritrovato due colossi mondiale della cosmesi partner della figura: i gruppi multinazionali Guinot – Mary Cohr ed Olay.

Rimaniamo nel settore del lusso con un inserzionista classico dell’ice figure skating: gli orologi Citizen. Il brand, presente con regolarità anche negli Us Open di tennis, è legato al mondo del pattinaggio di figura da più di dieci anni. E’ uno dei maggiori sponsor del Campionato dei Quattro Continenti”, che si svolgerà in Colorado Springs (23/29 gennaio 2006), e soprattutto dei Campionati Mondiali 2006 di pattinaggio di figura che avranno luogo in Calgary dal 20 al 26 marzo prossimi.

Il settore dei servizi finanziari (carte di credito…) era rappresentato dal gestore Life Card, brand impegnato nello sport nipponico; nella scorsa estate ha sponsorizzato una tappa del tour della società di calcio del Real Madrid in terra giapponese (la Life Card Cup del 27-7-2005).

Per il settore alimentari/bevande abbiamo scoperto un inserzionista sud-americano. Non è la prima volta nel pattinaggio di figura: chi non ricorda il Café de Colombia che negli anni Novanta ha legato il suo brand a diversi eventi mondiali? Dal caffè all’acqua ed alle bevande Premium a domicilio del gruppo argentino Culligan-Sparkling.
Vedremo se quella di Tokyo è stato uno spot oppure l’inizio di una partnership pluriennale con il mondo della figura come lo fu per l’altro marchio sud-americano.

In conclusione non si può non sottolineare che la presenza fra gli inserzionisti nello stadio del ghiaccio di Tokyo di brand di livello planetario in un mercato trainante dell’economia mondiale come quello “digitale” (Hitachi, Nikon) ed in un mercato in espansione sotto il duplice aspetto geografico e sociale come quello del lusso (Guinot-Mary Cohr, Olay e Citizen) testimonia una volta in più circa l’importanza che riveste la disciplina del pattinaggio di figura in Giappone.

 

carlo guglielminotti bianco

 
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