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» "Frozen in Time", esce il 9 gennaio il libro di Nikki Nichols

3 gennaio 2006 - Cortina d’Ampezzo 1956; Torino 2006, dopo 50 anni le Olimpiadi tornano in Italia. E’ trascorso mezzo secolo, ma tutti i protagonisti della squadra USA di allora a Torino saranno a bordo pista.

 

E tutti più o meno direttamente hanno raccolto l’eredità della leggendaria allenatrice Maribel Vinson Owen che a Cortina d’Ampezzo ebbe il merito di portare al primo titolo olimpico nel singolo femminile per gli Stati Uniti, Tenley Albright, atleta poliomielitica.

La famiglia Owen era nota come in America come “the first family of figure skating”, infatti la stessa Owen vinse ben nove titoli nazionali USA, uguagliata in questo primato solo recentemente dalla mitica Kwan, fu pattinatrice di singolo e in coppia, alle olimpiadi del 1932 a Lake Placid Maribel Vinson fu medaglia di bronzo dietro atlete del calibro di Sonja Henie, e fu allenatrice anche delle sue due figlie Maribel Yerxa Owen e Laurence Richon Owen.

Maribel Yerxa Owen vinse un titolo nazionale junior di coppie nel 1956 e faceva parte del team americano che doveva competere ai campionati mondiali di Praga nel 1961, Laurence vinse il titolo femminile americano nel 1961 e anche lei entrò a far parte del team americano per i mondiali di Praga, Laurence venne definita dalla rivista Sport IllustratedAmerica’s most exciting girl skater”.

L’intera famiglia Owen scoparve nel tragico incidente aereo di trasferta per Praga del 1961, un incidente aereo che annientò in un solo giorno l’intera nazionale americana e tra i migliori allenatori degli Stati Uniti D’america. Dopo quell’incidente ci vollero anni perchè gli Stati Uniti ritornassero sulla vetta delle classifiche mondiali e anche la geografia del pattinaggio di figura dei campioni di figura USA fu profondamente modificata.

Il 9 Gennaio 2006 uscirà il libro “Frozen in Time, The enduring legacy of the 1961 U.S. Figure Skating Team” di Nikki Nichols, che celebra i 45 anni da quell’evento, il libro è un analisi impeccabile di uno dei più drammatici eventi della storia dello sport americano; “Frozen in time” cattura il lettore con la narrazione delle vite degli atleti che facevano parte del team del 1961, rivelando amicizie, amori, rivalità, sacrifici e i trionfi che precedettero quel fatale viaggio. Il libro analizza anche il dopo e la ricostruzione della squadra americana dove atleti giovani ed acerbi – come Peggy Fleming – dovettero riempire il vuoto e maturare rapidamente divenendo in pochi anni la nuova faccia e il futuro del pattinaggio di figura statunitense.

In onore del team del 1961 fu creato il U.S. Figure Skating Memorial Fund per il supporto e il sostegno di promettenti giovani pattinatori americani e numerosi sono stati gli atleti che hanno usufruito di tale fondo, incluso il campione olimpico 1984 Scott Hamilton.

Frozen in Time vi catturerà e vi farà comprendere perché Torino 2006 avrà dei profondi significati: i destini degli uomini possono raggiungere degli infimi punti di oscurità ma anche dei punti eccelsi di poesia in quella sorta di manifestazione di quanto le vite degli uonimi siano legate da fili sottili senza limitazioni di spazio e di tempo.

g.z.

 
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