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» Torino 2006: uno spettacolo per oltre 3 miliardi di spettatori

28 febbraio 2005 - Copertura da 15 differenti siti olimpici, più di 900 ore di produzione, 400 telecamere, 150 videoregistratori, 30 regie mobili, 700 postazioni di commento per radiocronaca e telecronaca, 200 collegamenti in fibra ottica, un Centro Internazionale (IBC) al Lingotto di 32.000 metri quadrati (operativo 24 ore al giorno), un mini Centro Internazionale a Sestriere. Ma non solo.

In totale si attendono nella capoluogo piemontese più di 70 broadcaster di tutto il mondo, per un audience mondiale di oltre 3 miliardi di spettatori.

Ecco, in numeri, quella che sarà la "storia mediatica" delle prossime olimpiadi di Torino 2006.

O, almeno, queste sono le previsioni comunicate alla chiusura della quattro giorni del TOBO (Torino Olympic Broadcasting Organisation), la divisione interna del TOROC che, creata secondo i suggerimenti del CIO, ha il compito di gestire la produzione e la distribuzione della copertura radiotelevisiva dei Giochi.
Una settimana di incontri, conclusasi venerdì 25 febbraio, che ha visto la partecipazione delle cinque Unioni di radiotelevisioni: ABU (Asia), EBU (Europa, della quale fa parte la Rai), Korean Pool (Corea), JC (Giappone), OTI (Sudamerica) e di quattro televisioni fuori dai consorzi: l'americana NBC, la canadese CBC, l'australiana Seven e la neozelandese TVNZ (per un totale di oltre 160 rappresentanti di 70 radio e televisioni titolari di diritti).

Ad illustrare lo stato di avanzamento dei lavori il direttore generale del TOBO Manolo Romero e il direttore operativo Vittorio Arrigoni.

La fase di pianificazione degli impianti di ripresa e il progetto per la produzione radiotelevisiva è affidata a otto dipartimenti per un totale di circa 100 persone, che saliranno, in prossimità dell'inizio dei Giochi a circa 150 unità. Alla fine di gennaio 2006 al gruppo della pianificazione si aggiungeranno circa 1.500 fra tecnici, cameramen, registi, produttori, specialisti del suono e del video e professionisti della produzione radiotelevisiva, che andranno a comporre le squadre di produzione sui campi di gara. Ad essi si affiancheranno 400 universitari, opportunamente selezionati e istruiti, che assisteranno i vari professionisti nelle attività di produzione.

Nelle prossime settimane inizieranno le operazioni di costruzione dell'IBC e le installazioni per la stesura dei cavi sui più importanti campi di gara. La produzione televisiva sarà tutta digitale; i segnali televisivi viaggeranno dai campi di gara all'IBC in fibra ottica, trasferendo ogni secondo 270 milioni di bits. Le riprese televisive allo Stadio Olimpico e su sei campi di gara saranno in alta definizione; in questo caso, ogni secondo, passeranno nelle fibre ottiche 1,5 miliardi di bits.

n.g.

 
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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"