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» Evgeni Plushenko: se sto bene a Torino vinco io
Domanda: e tuttavia, ti sei operato ora per la prima volta...
Plushenko: il mio amico Sasha Kerzhakov mi ha aiutato. Mi ha presentato ai medici dello Zenit (nb: squadra di calcio di san pietroburgo) che mi hanno visitato e hanno detto che dovevo andare a Monaco dove tutti i nostri calciatori sono stati operati.
 

Domanda: so che hai rinunciato agli alcolici fino alle olimpiadi. È questo il tuo unico sacrificio?
Plushenko: devo limitarmi con alcuni cibi. Diciamo che sono a dieta, ma non particolarmente rigida. Non rinuncio a divertirmi. Se voglio andare al cinema o in un club con mia moglie, non ci sono problemi, ma è molto tempo che non frequentiamo i club. Di solito vogliamo semplicemente restare a casa calmi e tranquilli.

Domanda: ti ha cambiato così tanto il tuo matrimonio?
Plushenko: sono diventato più calmo. So di avere intorno delle persone di cui devo occuparmi. Non si tratta solo di mia moglie, ma anche dei suoi genitori. Tra il resto, abbiamo legato molto in fretta tra noi. Già chiamo mia suocera “Mamma”.

Domanda: è vero che tua moglie ha anche un ruolo di manager?
Plushenko: No, lei è una studente di sociologia all’Università. Non ha niente a che fare col pattinaggio. Nel migliore dei casi, viene ai miei allenamenti. Non la lascio venire alle gare, le guarda in tv. Invece è la benvenuta agli spettacoli sul ghiaccio.

Evgeni Plushenko ha deciso il suo programma corto soltanto un mese fa. La sua spiegazione: “sento questa musica e la capisco. Questo è perché non ho esitato anche se ormai ero del tutto abituato ad utilizzare “C’era una volta in Messico” come programma corto per le olimpiadi

Alexei Mishin: "I rivali di Plushenko sono veloci e dinamici. Possono perfino superare Zhenya da questi aspetti, ma la loro pattinata non è sostenuta da una filosofia. Col nostro nuovo programma noi possiamo mostrare la profondità della musica stessa.

In un’altra intervista Plushenko dicenon mi ritirerò ora. Ci sono probabilmente molti che lo desiderano e aspettano con ansia questo momento. Sarò pronto a sorprenderli – non abbandonerò lo sport. Ho intenzione di pattinare almeno per altri 4 anni, fino ai prossimi giochi a Vancouver”.


Dice anche che lui e Yagudin gareggiavano alla pari, mentre ora molti vogliono inseguirlo e cacciarlo e questo è più duro mentalmente.


Fonte www.sports.ru/today
a cura di Chiara Zuanni

 

 
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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"