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» Brian Boitano: all'oro olimpico devo tutto
4 dicembre 2005 - L'unico pattinatore maschio a finire sulla copertina di Sport Illustrated, il primo ad atterrare un triplo Axel in competizione, medaglia d'oro a Calgary 1988,
 

addirittura ispiratore dei creatori di South Park ("Cosa farebbe Brian Boitano?...").

Di Brian Boitano si innamorano un po' tutti. Donne (soprattutto!), tecnici, giudici, giornalisti, appassionati. Memorabili gli anni della "guerra dei Brian" che videro l'americano sfdarsi a colpi di lama con l'omonimo canadese Brian Orser.

Allora la vittoria andò a Boitano che, nel 1988, battè il rivale su tutta la linea, olimpiadi e mondiali.

"L'oro olimpico ha cambiato la mia vita - ha dichiarato Brian in un'intervista al Times Dispatch di Richmond (città dove mercoledì prossimo verrà registrato un concerto-show natalizio che verrà trasmesso dalla NBC proprio il 25 dicembre) - mi ha aperto mille porte, permettendomi di fare molte cose".

Richiestissimo in ogni show, Brian è addirittura stato protagonista di uno speciale televisivo che lo vedeva pattinare su un ghiacciaio dell'Alaska. "Pattinavo davvero sul tetto del mondo in quell'occasione!".

Un tipo tosto, con le idee chiare fin da piccolo. "Ho iniziato con i pattini a rotelle per le strade - racconta - già allora le persone si fermavano a guardarmi. Poi, a 8 anni, mia madre mi ha portato a uno show di pattinaggio su ghiaccio a San Francisco. E lì ho deciso cosa avrei fatto per tutto il resto della mia vita".

Tra gli 8 e i 9 anni Brian frequentava un corso di pattinaggio una volta alla settimana, ma al compimento del decimo anno si ritrovò ad andare al palazzetto tutti i giorni, esclusa la domenica. "Praticamente ho implorato i miei genitori perchè mi portassero a pattinare tutti i giorni".

Una carriera agonistica d'oro e poi una carriera da professionista alle stelle. "Lasciare le competizioni è dura. Non c'è niente come la gara, le emozioni che provi, il voler dare il meglio". Ma anche il professionismo dà le sue soddisfazioni. "Certo, prendiamo lo show che stiamo per fare a Richmond (spettacolo cui parteciperanno anche Ekaterina Gordeeva e Todd Eldredge). Va in tv, quindi, nel caso qualcosa non riuscisse a fine spettacolo dobbiamo rifarlo e al pubblico viene chiesto di rimanere. A volte si ripete un salto due, tre, quattro volte. La tensione cresce e alla fine quando l'esercizio riesce li senti, tutti esplodono in un applauso".

Emozioni che, forse, ora il pattinaggio agonistico non riesce più a dare? "Non vedo grandi stelle ora. Non ci sono grandi talenti emergenti. Ed è un peccato, il pubblico ha bisogno di vedere costantemente qualche nuova star".

 

 
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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"