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» Dai Simpsons alle macchine sportive: tutto, ma proprio tutto, su Jeffrey Buttle

22 aprile 2005 - Nato a Smooth Rock Falls, Ontario, il primo settembre del 1982, Jeffrey Buttle, grazie anche alla recente medaglia d'argento guadagnata ai Mondiali di Mosca 2005, è ormai entrato nell'élite del pattinaggio mondiale.

 

In questa intervista rilasciata in occasione di una tappa dello Stars On Ice, Buttle racconta qualcosa di sè, con il solito brio e lo stesso sorriso che ci ha conquistati a Mosca quando, dopo un ottimo short program, Jeff, in sala stampa, incurante di tutto e tutti, è saltato al collo della sua mitica mamma!

Domanda: ciao Jeffrey. Qual è la cosa più strana che i fans ti hanno regalato o lanciato sul ghiaccio dopo un'esibizione?
Jeffrey: un reggiseno! Direi un dono un po' ardito

Domanda: era un brutto reggiseno?
Jeffrey: o no, davvero, era simpatico, credo uno di quelli che le ragazze indossano a San Valentino, bianco con tanti cuoricini rossi disegnati sopra.

Domanda: ti ricordi la prima volta che ti hanno lanciato sul ghiaccio un peluche?
Jeffrey: o Dio, no! Ma sono certo che era un regalo dei miei genitori. Sai all'inizio non ricevevo mai nulla, se arrivava qualcosa di certo era da parte loro.

Domanda: ora invece ti arrivano regali a tonnellate...
Jeffrey: sì, adesso sì. E cerco sempre di portare con me tutto quello che posso. Di solito gli dò un nome e li tengo con me. Ma capita anche che, insieme agli altri pattinatori, si trovi un orfanatrofio o un ospedale nella città in cui gareggiamo e si donino i peluche ai bambini.

Domanda: se potessi fare a cambio con qualcuno, chi vorresi essere?
Jeffrey: non credo ci sia qualcuno con cui vorrei fare a cambio. Sono contento di quello che faccio. Certo mi piacerebbe incontrare un sacco di persone, soprattutto del passato.

Domanda: fammi un esempio...
Jeffrey: William Shakespeare, Oscar Wilde e una marea di altri artisti.

Domanda: ti piace molto il teatro?
Jeffrey: sì, immensamente. Soprattutto amo il balletto, cerco di andarci ogni volta che posso. Quest'anno però sono stato molto impegnato con gli allenamenti...

Domanda: sei riuscito a vedere un balletto a Mosca?
Jeffrey: no e pensare che vedere il Bolshoi era una delle cose che più mi premeva. Però uno dei miei allenatori è proprio di Mosca e così anche i suoi figli, che sono miei coetanei. Loro mi hanno fatto fare un giretto turistico. Il maschio è pianista, mentre la figlia studia storia dell'arte, conoscono Mosca meglio di molte guide. Ho fatto una bella passeggiata a piedi.

Domanda: e come la mettiamo con il freddo? Faceva -15 se non sbaglio...
Jeffrey: faceva freddo ma le cose da vedere erano interessanti, non ci ho fatto molto caso. E poi sono un pattinatore, al freddo ci sono abituato. Il palazzetto dove mi alleno di solito è molto molto freddo!

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"Testata registrata presso il Triibunale di Milano il 26 novembre 2004, n0 827"