Mi
piacerebbe che esistesse un organo indipendente
con il compito di controllare come
vengono spesi i soldi dalla Federazione
Russa. Vorrei che le loro attività
fossero più chiare, giuste o sbagliate
che siano. Oggi nessuno, tranne il Presidente
e i suoi più stretti collaboratori,
sa come vengono utilizzati i soldi.
E
poi il nostro problema più grande,
attualmente, è la fuga degli
allenatori all'estero.
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Il
Signor Piseev dice che lo fanno per i soldi. Certo,
all'estero ti pagano bene, inutile negarlo, ma gli
allenatori russi non hanno mai lavorato solo per
i soldi. Se io dovessi lavorare solo per i soldi
mollerei tutto, mi metterei a insegnare ai bambini
alle tariffe di 120/150 dollari all'ora.
E più bambini alleno più guadagno.
Senza badarci troppo. Se per caso esce qualche talendo
allora ok. Si arriva anche a prendere 25.000/30.000
dollari al mese. Se non esce pazienza.
Ma io e i miei colleghi non abbiamo mai lavorato
così. Abbiamo sempre cercato di trovare i
talenti, ora quei talenti si rivolgono all'esterno.
E' questa la situazione. Per dieci anni nessuno
ha curato i nuovi talenti.
Gli
allenatori se ne stanno andando perchè Piseev
spadroneggia. Non vogliono e non possono
lavorare qui. Come puoi lavorare con una persona
così rozza? Non farò nomi, seppur
avrei mille esempi da dirvi. Ma basta quello che
è capitato a me. Pensate che a Mosca,
per la prima volta nella mia vita, non ero nemmeno
accreditata! Dovevate vedere le persone
dell'ufficio stampa quando ho chiesto il pass. Prima
sono diventati paonazzi, poi sono sbiancati e quindi,
con un filo di voce, mi hanno risposto che il mio
nome non era sulla lista. Sono riuscita a vedere
i campionati grazie all'accredito che avevo per
la Bielorussia. Ma non ero stata segnata come allenatrice,
per la prima volta in vita mia non ho avuto accesso
a determinate zone del palazzo del ghiaccio.
I
miei colleghi se ne stanno andando perchè
sanno che, in qualsiasi momento, possono ritrovarsi
nella mia situazione. Siamo andati agli Europei
con Andrei Lezin (nella foto).
Andrei si è guadagnato ai nazionali il suo
posto in squadra, ma dopo gli Europei è stato
semplicemente buttato fuori. D'accordo non è
andato bene nello short (18mo, 13mo nel libero ha
chiuso al quattordicesimo posto n.d.r.), ha sentito
parecchio l'emozione per la sua prima grande competizione,
ma era appunto la sua prima esperienza. Da quando
al terzo pattinatore della squadra si richiede di
entrare nei primi 10? Ognugno deve fare esperienza,
passo dopo passo. L'anno scorso Lezin ai nazionali
era dodicesimo, quest'anno è arrivato terzo.
Ha vinto a Vienna, ha fatto discretamente a Oberstdorf
e alla Coppa di Russia (sesto davanti anche a Griazev).
Non sono questi dei progressi? Perchè devi
affondare un pattinatore promettente e mandare ai
mondiali uno che è arrivato solo quinto ai
Nazionali (Sergei Dorbin, n.d.r.)?
Ho cercato di discutere della cosa con Piseev prima
dei mondiali. Non mi ha voluto ricevere. Gli ho
mandato un fax, ma lui non mi ha nemmeno risposto.
Nella
mia carriera ho assistito alla crescita di tanti
campioni. Ora vedo solo leader artefatti senza sostanza.
Non puoi buttare un ragazzo là fuori così
come se nulla fosse. Devono crescere, lottare, farsi
le ossa. Se Plushenko ha dei problemi
fisici non puoi permetterti di mettere uno juniores
in squadra. E poi non mi sembra abbia ottenuto risultati
strepitosi (qui, se ci permettete un commento c'è
un velo di faziosità. In definitiva Dobrin
ha ben impressionato chiudendo diciassettesimo,
come debutto a livello mondiale non è poi
così male, n.d.r.).
So
che la Federazione sta lavorando molto sul fronte
eventi, tour, campionati, gare ecc. Ma non voglio
giudicare quell'aspetto. Il mio lavoro è
far crescere i ragazzi, pattinatori e allenatori.
Devo preparare uno zoccolo duro di allenatori che
vengano dopo di me e che siano sicuri che al loro
lavoro sarà dato il giusto valore. Io amo
questo mondo e voglio continuare per molto tempo,
ma non potrò allenare per altri 80 ani. Voglio
ancora poter credere nel fatto che se trovi un talento,
lo alleni e ne fai un campione qualcuno ti deve
aiutare. Se ora il pattinaggio è a una svolta,
non vedo perchè questo non possa succedere
anche all'interno della Federazione Russa. Io spero,
auspico che il vento del cambiamento arrivi
anche da noi. Ecco il motivo di questa
mia lettera, ecco perchè non potevo più
tacere".