17 agosto 2005 - Roman
Serov
(nella foto), pattinatore di origini russe,
ha rappresentato Israele
nell’ultima stagione agonistica, ottenendo
dignitose posizioni sia a livello continentale
(tredicesimo) che mondiale (diciannovesimo).
Sembra però che abbia violato
una regola prevista dall’ISU.
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Fino
a poche stagioni fa il 27enne Serov gareggiava per
la Russia. Nel 2002 si è sposato con una
pattinatrice israeliana e, dopo un’assenza di due
anni, si è ripresentato alle gare come rappresentante
israeliano.
Piccolo
problema: sembra che egli non solo non abbia
ancora ottenuto la cittadinanza israeliana, ma nemmeno
viva nel Paese, poiché risiede stabilmente
negli Stati Uniti e, a detta di alcuni
funzionari dell’ISU residenti in Israele, non trascorre
più di alcune settimane l’anno nel Paese.
Ora, le regole dell’ISU prevedono che per rappresentare
un Paese, l’atleta debba avervi vissuto almeno per
un anno continuativamente, oltre ad aver ricevuto
l’autorizzazione dell’associazione nazionale di
pattinaggio della Nazione in questione.
Come
se non bastasse, i funzionari dell’associazione
israeliana di pattinaggio non hanno saputo dare
risposte convincenti e soprattutto uniformi al personale
ISU che indagava sull’effettivo Paese di residenza
dell’atleta.
Per
questo, Serov è stato recentemente
eliminato dalla lista di possibili rappresentanti
israeliani alle prossime Olimpiadi. Se
già non soddisfa i requisiti del’ISU, immaginiamoci
quelli olimpici, che sappiamo bene essere ancora
più rigorosi (caso Tanith Belbin insegna!).
chiara
torchio