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gennaio 2005 - Campioni italiani,
coppia di punta della nostra danza, sempre
disponibili e gentili, Massimo Scali
e Federica Faiella (nella foto) sono
il prototipo dell’atleta perfetto. Durante
questi campionati li abbiamo incontrati più
di una volta, sia nel dopo gara che in occasione
dell’intervista effettuata per lo speciale
realizzato da SportItalia. Ecco cosa ci hanno
raccontato.
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Domanda:
negli obbligatori siete andati bene, ma nella danza
originale siete stati a dir poco strepitosi. Punteggi
tra il 5.8 e il 5.9. Cosa si prova a raggiungere
certe “vette”?
Federica: “E’ una soddisfazione
grandissima. Lavoriamo molto e quando i risultati
si vedono non possiamo che esserne felici”
Domanda: vi avevo visto pochi giorni
fa in allenamento ad Assago. Il vestito verde che
hai utilizzato per l’original aveva dei veli
un po’ ingombranti. Ho visto che qui sono
spariti
Federica: “Sì, abbiamo
fatto delle modifiche al vestito. Era un po’
pericoloso pattinare con quei veli, ci limitavano
molto i movimenti”
Massimo: “Pensa che questa
mattina in allenamento abbiamo provato una trottola
e siamo rimasti impigliati! Abbiamo preferito rinunciare
a un po’ di eleganza e rischiare di meno in
gara”
Domanda: nella categoria senior
gareggiano solo due coppie, voi e Andrea Vaturi/Alessia
Aureli. Come si affronta una competizione con il
risultato praticamente già stabilito?
Massimo: “Come le altre.
Certo abbiamo la possibilità di pattinare
più tranquilli, più rilassanti, ma
la voglia di fare bene è sempre quella. Poi
qui ci teniamo ad andare forte, gli Europei di Torino
sono alle porte e vogliamo arrivarci nella migliore
delle condizioni, sia dal punto di vista fisico
che psicologico”
Domanda: A proposito di Torino, quale la
differenza, se c’è, tra un nazionale
e un appuntamento internazionale?
Massimo: “In realtà nessuno.
Per noi l’importante è pattinare bene
sempre e comunque. Non importa se sei in una gara
regionale o alle Olimpiadi.”
Domanda: e un pronostico per Torino
me lo fate?
Massimo: “Noooo! A parte
il fatto che preferisco non fare pronostici, non
vorrei mai portasse male. Però posso dirti
che ci impegneremo al massimo per cercare di confermare
il quinto posto dell’anno scorso e magari
andare anche oltre”
Ultima domanda, con il nuovo regolamento
come la mettete?
Massimo: “Effettivamente
è molto più complesso riuscire a realizzare
un buon programma. Prendi il libero, per esempio.
Abbiamo da inserire 11 elementi, praticamente non
hai tempo per altro. Di sicuro è più
oggettivo del precedente, e questo è un bene,
però credo che qualche modifica bisognerebbe
farla. Diciamo che ha reso la danza un po’
tutta uguale. Guarda i sollevamenti. Per prendere
il Livello bisogna inserire la spaccata (della donna,
non meno di 180°, n.d.r.), quindi tutte le coppie
adesso eseguono un sollevamento di quel tipo. Forse
hanno puntato troppo sulla tecnica, lasciando un
po’ da parte l’interpretazione, che
poi è l’anima della danza”
Federica: “Quello che dice
Massimo è vero. Infatti noi abbiamo lavorato
molto per costruire un programma libero che soddisfi
le richieste del nuovo sistema di giudizio ma che,
allo stesso tempo, soddisfi il gusto artistico del
pubblico”.
Che dire, il lavoro
sarà stato duro, ma i due ragazzi sono riusciti
nell’intento. Il loro libero, giocato su un
medley di Aretha Franklin, è davvero splendido.
n.g.